libro generale Roberto Vannacci

Cosa c’è scritto nel libro del generale Roberto Vannacci: le frasi

In questi giorni si parla tanto del libro del generale Roberto Vannacci, tra polemiche e curiosità. Ma cosa c’è scritto in questo libro? Ecco le frasi principali. La bufera mediatica ha aumentato sicuramente la curiosità di leggere quelle che il ministro della Difesa Guido Crosetto ha definito “farneticazioni”. Intanto, il libro autoprodotto ‘Il mondo al contrario’ del generale Roberto Vannacci, 55 anni, (leggi qui l’approfondimento su chi è), è primo nella classifica dei bestseller di Amazon.

Cosa è scritto nel libro del generale Roberto Vannacci?

Nel libro – 373 pagine, data di pubblicazione 10 agosto 2023 – il generale, ex capo della Folgore, è critico con tutti: immigrati, omosessuali, femministe, ambientalisti e con quella che chiama la “dittatura delle minoranze”. Nella sua difesa in seguito alla bufera che ne è scaturita – con l’Esercito che ne ha preso le distanze e l’avvio dell’esame disciplinare – il generale afferma che si tratta solo di “strumentalizzazione”.

Roberto_Vannacci
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Nel libro vengono trattati diversi temi, dalle forme di protesta contro il cambiamento climatico alle occupazioni di alloggi disabitati da parte di persone senza fissa dimora, dai desideri di genitorialità degli omosessuali fino al cosiddetto “politicamente corretto”.

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Dunque, ecco alcuni estratti.

Le frasi del libro del generale Vannacci

“Cari omosessuali, non siete normali”

“Cari omosessuali, normali non lo siete, fatevene una ragione!”, forse è questa la frase più iconica di tutto il libro. Per il generale gli omosessuali e le coppie arcobaleno non sono normali. “La normalità è l’eterosessualità. Se a voi tutto sembra normale, invece, è colpa delle trame della lobby gay internazionale che ha vietato termini che fino a pochi anni fa erano nei nostri dizionari: pederasta, invertito, frocio, ricchione, buliccio, femminiello, bardassa, checca, omofilo, uranista, culattone che sono ormai termini da tribunale”.

“Paola Egonu, i suoi tratti non rappresentano l’italianità”

“Che piaccia o no, non nasciamo uguali su questa terra e quindi chi arriva in Italia dovrebbe ringraziare immensamente per la compassione e la generosità”. Questo le parole del generale per spiegare che nonostante possano diventare cittadini italiani, i migranti sempre “diversi” restano. E sulla campionessa di pallavolo Paola Egonu, il generale Vannacci sottolinea che è “italiana di cittadinanza, ma è evidente che i suoi tratti somatici non rappresentano l’italianità”.

“Perché se qualcuno mi aggredisce non posso ammazzarlo?”

Vannacci non usa mezzi termini sulla legittima difesa. Se un ladro entra in casa “perché non dovrei essere autorizzato a sparargli, a trafiggerlo con un qualsiasi oggetto mi passi tra le mani”, “se pianto la matita che ho nel taschino nella giugulare del ceffo che mi aggredisce, ammazzandolo, perché dovrei rischiare di essere condannato?”.

“Nelle mie vene una goccia del sangue di Giulio Cesare”

Che dire infine sulla sua discendenza. Il generale rivendica: “Ritengo che nelle mie vene scorra una goccia del sangue di Enea, Romolo, Giulio Cesare, Mazzini e Garibaldi”.

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