Fëdor Dostoevskij è stato uno scrittore e filosofo russo, considerato tra i più grandi romanzieri e pensatori russi di tutti i tempi. Nato a Mosca l’11 novembre 1821 ha condotto una vita particolarmente travagliata divisa tra la prigionia, il gioco d’azzardo e i problemi economici. Tra i suoi capolavori ricordiamo Delitto e castigo, I fratelli Karamazov e Memorie dal sottosuolo. Ecco una raccolta di frasi e citazioni di Fëdor Dostoevskij pronte da condividere.
Fëdor Dostoevskij: ecco le più belle frasi da condividere
- Sembra che una certa ottusità di mente sia una qualità quasi indispensabile, se non per qualsiasi uomo di azione, perlomeno per chiunque si occupi seriamente di accumular denaro. – Fëdor Dostoevskij
- Uomo, uomo, non si può vivere del tutto senza pietà. – Fëdor Dostoevskij
- L’amore! Ma l’amore è tutto, è un diamante, è il tesoro di una fanciulla! Per meritare questo amore c’è chi è pronto a buttar via l’anima, ad affrontare la morte. – Fëdor Dostoevskij
- Il grado di civilizzazione di una società si misura dalle sue prigioni. – Fëdor Dostoevskij
- Non è possibile amare la perfezione; la perfezione può essere solo contemplata come tale. – Fëdor Dostoevskij
- Un angelo non può odiare e non può neppure fare a meno di amare. Ma si può forse amare tutti, tutti gli uomini, tutti i propri simili? Mi sono posta più volte questa domanda. Naturalmente è impossibile, e sarebbe addirittura innaturale. Chi ama l’umanità di un amore astratto quasi sempre ama soltanto se stesso. – Fëdor Dostoevskij
- Gli uomini veramente grandi mi pare che debbano provare in questo mondo una gran tristezza. – Fëdor Dostoevskij
- Il segreto dell’esistenza umana non è vivere per vivere, ma avere qualcosa per cui vivere. – Fëdor Dostoevskij
- Vedi, la gioia che prova una madre quando coglie il primo sorriso del suo bambino dev’essere proprio la stessa che prova Iddio ogni volta che, su dal cielo, vede un peccatore che gli rivolge una preghiera con tutto il suo cuore. – Fëdor Dostoevskij
- Io credo che se il diavolo non esiste, e quindi è stato creato dall’uomo, questi lo ha creato a sua immagine e somiglianza. – Fëdor Dostoevskij
- La gioventù ha a volte uno smisurato amor proprio, e l’amor proprio giovanile è quasi sempre pusillanime. – Fëdor Dostoevskij
- Bisogna essere troppo bassamente innamorati di sé per scrivere senza vergogna della propria persona. – Fëdor Dostoevskij
- E’ mai possibile che ogni uomo, guardando gli altri, abbia il diritto di decidere chi di loro è degno di vivere e chi non lo è? – Fëdor Dostoevskij
- Con l’amore tutto si riscatta, si salva tutto. Se io, che sono un peccatore come te, mi sono commosso e ho avuto pietà di te, tanto più ne avrà Dio. – Fëdor Dostoevskij
- Il tuo amore è sceso su di me come un dono divino, inatteso, improvviso, dopo tanta stanchezza e disperazione. – Fëdor Dostoevskij
- La bellezza: che tremenda e orribile cosa! […] Là gli opposti si toccano, là vivono insieme tutte le contraddizioni! – Fëdor Dostoevskij
- Nell’Apocalisse l’angelo giura che il tempo non esisterà più. È molto giusto, preciso, esatto. Quando tutto l’uomo raggiungerà la felicità, il tempo non esisterà più, perché non ce ne sarà più bisogno. È un’idea giustissima. Dove lo nasconderanno? Non lo nasconderanno in nessun posto. Il tempo non è un oggetto, è un’idea. Si spegnerà nella mente. – Fëdor Dostoevskij
- Fratelli, amate ogni creatura e tutto l’universo, ogni granello di sabbia, ogni fogliolina, ogni raggio di sole. – Fëdor Dostoevskij
- L’uomo è infelice perché non sa di essere felice. Solo per questo. Questo è tutto, tutto! Chi lo comprende sarà subito felice, immediatamente, nello stesso istante. – Fëdor Dostoevskij
- Li aveva risuscitati l’amore, il cuore dell’uno racchiudeva infinite fonti di vita per l’altro. – Fëdor Dostoevskij
- Mettete una qualche infima nullità alla vendita di miseri biglietti ferroviari, ed ecco che questa nullità si sentirà in dovere di guardarvi con un’aria da Giove, quando voi andrete a prendere il biglietto. – Fëdor Dostoevskij
- “Dinanzi a chi inchinarsi?”. Non vi è affanno più tormentoso e continuo per l’uomo, rimasto libero, che il ricercare al più presto qualcuno da venerare. – Fëdor Dostoevskij
- Ma l’uomo è tanto incline alla sistematicità e alla deduzione astratta che è pronto a deformare premeditatamente la verità, pronto a chiudere occhi ed orecchi, pur di giustificare la propria logica. – Fëdor Dostoevskij
- Vi giuro, signori, che aver coscienza di troppe cose è una malattia, una vera e propria malattia. Infatti, il diretto, legittimo, immediato frutto della coscienza è l’inerzia, cioè il cosciente starsene a mani conserte. – Fëdor Dostoevskij
- Mi è parso che in realtà il calcolo significhi molto poco e comunque non abbia affatto tutta l’importanza che gli attribuiscono molti giocatori. Certi se ne stanno lì seduti davanti a dei pezzi di carta rigata, segnano tutti i colpi, li contano, ne deducono le probabilità, fanno i loro calcoli e alla fine puntano e perdono proprio come noi, semplici mortali che giochiamo senza calcolare niente. – Fëdor Dostoevskij
- Ma il piacere è sempre utile, e il sentimento di disporre di un potere assurdo e sconfinato su qualcuno — fosse pure su una mosca — ci dà un certo piacere. L’uomo è un despota per natura e ama infliggere tormenti. – Fëdor Dostoevskij
- Vi sono tre forze, tre sole forze sulla Terra in grado di vincere e incatenare per sempre la coscienza di questi esseri miseri e ribelli, per garantire loro la felicità: il miracolo, il mistero e l’autorità. Tu rifiutasti la prima, la seconda e la terza, dando così l’esempio. – Fëdor Dostoevskij
- A volte l’uomo è straordinariamente, appassionatamente innamorato della sofferenza. – Fëdor Dostoevskij
- Può darsi che l’uomo non ami la sola prosperità. Può darsi che ami esattamente altrettanto la sofferenza. Può darsi che proprio la sofferenza gli sia esattamente altrettanto vantaggiosa quanto la prosperità. E l’uomo a volte ama immensamente la sofferenza, fino alla passione, anche questo è un fatto. – Fëdor Dostoevskij
- In certe nature capaci di sentimenti teneri e delicati c’è talvolta una sorta di ostinazione, di pudica ritrosia a esprimere e mostrare la propria tenerezza perfino alla persona amata, non solo in presenza di estranei, ma anche a tu per tu; anzi soprattutto a tu per tu; solo di tanto in tanto si lasciano andare a manifestazioni d’affetto, che allora sono tanto più ardenti, tanto più impetuose, quanto più a lungo sono state represse. – Fëdor Dostoevskij