Aldo Busi, nato nel 1948, è uno scrittore e traduttore italiano. Fu costretto dal padre ad abbandonare gli studi, lavora come interprete saltuario e si cimenta con importanti traduzioni dall’inglese e dal tedesco, tra cui Ackerley, H. von Doderer, Goethe, Wolitzer, Stead. Tra i suoi libri più noti ricordiamo Seminario sulla gioventù (1984); Vita standard di un venditore provvisorio di collant (1985); Sodomie in corpo 11 (1988).
Inoltre, anche Altri abusi (1989); Manuale del perfetto Gentilomo (1992); Manuale del perfetto Papà (2001); Manuale del perfetto Single (2002); E io, che ho le rose fiorite anche d’inverno? (2004). Ha tradotto numerosi libri dall’inglese, dall’italiano antico e dal tedesco: tra questi ricordiamo “Alice nel paese della meraviglie” di Lewis Carroll (1988), il “Decamerone” di Giovanni Boccaccio (1990-1991), “Il Cortegiano” di Baldassarre Castiglione (1993) e “Intrigo e amore” di Friedrich Schiller.
Aldo Busi, le frasi più belle
Di seguito presento una raccolta di frasi di Aldo Busi
- Non potendo fare a meno di non avere una vita, ho quella dei miei personaggi.
- Quando uno non ha più niente da far credere e deve raschiare il fondo del barile della sua criminalità politica e, spesso, psichica, chiama a suffragio la Chiesa e riecco che saltano fuori i più bruttarelli mostriciattoli della Storia, Dio-Patria-Famiglia, è giù olio di ricino.
- Chi vive intensamente non ha tempo per l’eternità.
- Un individuo individuale, l’artista in sé, è un essere senza protesi, senza stampelle, senza certezze, senza credi neppure sulla sua stessa identità.
- Chi snatura le parole, snatura la realtà – degrada ogni possibile naturalezza dei sentimenti.
- L’affetto intellettuale è il più bel dono che ci si possa fare.
- L’esperienza che hai fatto con i cattivi è ancora niente rispetto all’esperienza cui potresti andare incontro con i buoni.
- Se uno scrittore deve mettersi nei panni dell’orizzonte di attesa di un lettore, questo lettore deve essere lui stesso: che scriva dunque come e cosa gli piacerebbe leggere.
- La battaglia per impedire all’altro è la stessa che ti sottrae ogni energia per poi permettere a te di fare qualcosa.
- Cosa c’è di più mafioso che non essere in grado di capire il bisogno di autodeterminazione e di libera espressione di un bambino per quello che è? perché infangarlo già di un peccato originale al fine di poterlo redimere, cioè violare a piacimento?