Aleksandr Isaevič Solženicyn è stato uno scrittore, filosofo, storico e drammaturgo sovietico di etnia russa. Nel 1941 si laurea in matematica e fisica all’università di Rostov. Nel 1945 viene arrestato mentre presta servizio nella Prussia orientale. Viene accusato di propaganda antisovietica, e viene condannato a 8 anni di lavori forzati e 3 di confino, che trascorre in gran parte nel Kazachstan. Nel 1970 l’Accademia svedese delle scienze conferisce a Solženicyn il premio Nobel per la letteratura per i romanzi Il primo cerchio e Divisione cancro. Alexander Isaevich Solgenitsin, muore a causa di una insufficienza cardiaca all’età di 89 anni nel 2008.
Aleksandr Isaevic Solzenicyn, le frasi più belle
Ecco alcune delle frasi più celebri di Aleksandr Isaevic Solzenicyn
- La precipitazione e la superficialità sono le malattie croniche del secolo.
- La letteratura trasmette esperienze pregnanti… da generazione a generazione. In questo modo la letteratura diventa memoria vivente di una nazione intera.
- Gli unici sostituti di una esperienza che non abbiamo mai vissuto in prima persona sono l’arte e la letteratura.
- Sarebbe assolutamente vano sperare che la rivoluzione possa rigenerare la natura umana.
- Non date la caccia all’illusorio, agli averi, al titolo: questi si acquistano con il logorio nervoso di decenni e sono confiscati in una notte. Fate vostra una continua superiorità nei riguardi della vita, non abbiate paura delle sciagure, non languite nell’attesa della felicità: l’amarezza non durerà per sempre, la dolcezza non sarà mai piena.
- Noi vogliamo rifiutarci di dire quello che non pensiamo.