Alexandra David Neel è stata una scrittrice ed esploratrice francese.Nota soprattutto per essere stata la prima donna occidentale a giungere nel 1924 a Lhasa, capitale del Tibet e città vietata agli stranieri all’epoca, dopo otto lunghi mesi di marcia partendo dalla Mongolia e attraversando, appunto, il Tibet. Qui apprende il pali, il sanscrito e il tibetano per conoscere direttamente i testi, e studia testi buddisti e induisti. Nel 1899 scrisse un saggio anarchico con lo pseudonimo di Alexandra Myrial intitolato “Pour la vie”.
Tuttavia l’opera non trovò nessun editore che avesse il coraggio di pubblicarla, fino a quando il suo compagno, Jean Haustont, non decise di pubblicare l’opera a proprie spese. Lo scritto di David-Néel si diffuse ampiamente negli ambienti anarchici e venne tradotto in ben cinque lingue, compreso il russo. Dopo una parentesi europea, Alexandra nel 1937 tornò in Cina, dove rimase, a causa della seconda guerra mondiale, fino al 1946. Morì a centouno anni in Provenza.
Alexandra David Néel, le frasi più belle
Presento una raccolta di frasi di Alexandra David Néel
- Chi viaggia senza incontrare l’altro, non viaggia, si sposta.
- Fa freddo poiché si volge lo sguardo là dove non vi è calore.
- Il dolore eleva le anime veramente grandi mentre rende malvagie quelle volgari.
- È una delle glorie del buddhismo fare sempre appello alla ragione e alla scienza e non la fede cieca o all’autorità.
- Non è un disonore morire perseguendo uno scopo, anche se futile, mentre lo è lasciarsi vincere accettando la sconfitta.
- Precipitare nel fango per aver amato il cielo blu e scivolare nelle fogne per aver voluto rincorrere le stelle. Chi può capire tutto ciò?..
- I veri compagni sono gli alberi, i fili d’erba, i raggi del sole, le nubi che corrono nel cielo al crepuscolo o al mattino, il mare, le montagne. Da tutto ciò sgorga la vera vita, la grande vita e non si prova mai solitudine quando la si sa vedere e ascoltare.
- L’amore, se ravviva l’intelligenza delle fanciulle, per contro rende stolti i ragazzi. È ciò che avviene in tutti i paesi del mondo.
- Credevo che il mio disgusto per il mondo avesse ormai passato il segno, invece è aumentato ancora. Non riesco più ad aprire i giornali; la stupidità, l’ignavia, la malvagità che vi allignano mi fanno desiderare un nuovo diluvio che sommerga tutti quei mediocri furfanti. Di desiderabile non vi è davvero altro che le montagne, le piante selvatiche, il cielo e le nubi…