Alfred Adler è stato un medico viennese che ha esercitato un impatto enorme sulle teorie della mente umana. Infatti, insieme a Sigmund Freud e Carl Gustav Jung, forma il cerchio dei “tre grandi. Adler, in particolare, è famoso per aver fondato la psicologia individuale o psicodinamica. Tuttavia, nel 1904 egli espresse i primi disaccordi con la teoria freudiana, ma rimase comunque all’interno della società psicoanalitica. Quando le tensioni con la teoria di Freud crebbero nel 1911, decise di prendere per sempre le distanze dalla psicoanalisi tradizionale. I principi fondamentali della psicologia individuale restarono fissati nell’opera “Il carattere dei nevrotici”, pubblicata nel 1912.
Alfred Adler, le frasi più belle
Ecco una raccolta delle frasi più celebri di Alfred Adler
- Ogni nevrosi può essere intesa come un tentativo culturalmente sbagliato di liberarsi da un senso di inferiorità per procacciarsi un senso di superiorità.
- È l’individuo che non si interessa agli altri quello che ha più difficoltà nella vita e che procura più danno al prossimo. E sono questi gli individui che falliscono nei loro intenti!
- La via della nevrosi non porta sulla linea dell’attività sociale, non tende alla soluzione dei problemi che sono stati posti, ma sbocca invece nella stretta cerchia familiare e costringe il paziente a finire in una posizione di isolamento.
- Tutte le ipotesi secondo le quali il nevrotico è il diretto responsabile della propria sofferenza sono concezioni sbagliate. Il nevrotico soffre, però preferisce la sua sofferenza a una sofferenza ancora maggiore, quella che gli procurerebbe la presa d’atto della sua incapacità ad affrontare la vita.
- La verità è spesso una terribile arma d’offesa. È possibile mentire e perfino uccidere con la verità.
- La grande cerchia sociale viene eliminata, del tutto o in gran parte, con un «arrangement» d’ipersensibilità e di intolleranza. Con ciò non rimane che una cerchia ristretta per gli artifizi atti a procurarsi una superiorità e per il modo di raggiungerla. Contemporaneamente si rendono possibili la sicurezza e la ritirata di fronte alle esigenze della società e alle decisioni della vita, mentre in genere continua a rimanere una parvenza di volontà.
- Essere uomini significa avvertire un sentimento di inferiorità che esige di essere superato.