Alfredo Panzini è stato uno scrittore, critico letterario, lessicografo e docente italiano. Trascorse buona parte della sua giovinezza a Rimini e si laureò in Lettere a Bologna, avendo come maestri Giosuè Carducci e Francesco Acri. Nel 1925 fu tra i firmatari del Manifesto degli intellettuali fascisti, redatto da Giovanni Gentile. Morì a Roma nell’aprile 1939 e venne sepolto, per sua volontà, in Romagna.
Alfredo Panzini, le frasi più belle
Ecco alcune delle frasi e citazioni di Alfredo Panzini
- Se i Greci avessero dovuto studiare il greco, e i Romani studiare il latino, quei due popoli non sarebbero stati i grandipopoli che furono.
- Lotto. Per parte, per porzione di un tutto, attribuita a sorte, e distribuita fra più persone, è gallicismo ripreso dai puristi, sancito dall’uso; fr. lot, voce di origine germanica. I puristi accettano lotto nel senso di lotteria, cioè di quella speculazione statale, che fu denominata anche la tassa su gli imbecilli.
- La menzogna è nella vita. E allora perchè soffrire per combattere quello che è nella vita, che è la vita?
- La fortuna fa come il baro nel giuoco: fa vincere qualche volta, per allettare gli altri.
- Il milionario non godrebbe niente se gli mancasse l’invidia del popolo.
- L’oro è un metallo prezioso, in quanto fa sorridere di felicità.
- Il vero sapere è essenzialmente armonia