Anatole France, nato nel 1844 a Parigi, trascorse gran parte della sua vita in giro per il paese, alla ricerca di libri. Divenne un famoso scrittore e critico letterario, considerato uno dei più grandi dell’era della Terza Repubblica. Venne eletto all’Accademia di Francia nel 1896 e fu insignito del Premio Nobel per la letteratura nel 1921. Dopo la sua morte, però, fu bersaglio di un breve scritto polemico dei surrealisti e la sua reputazione divenne quella di uno scrittore dallo stile classico e superficiale. A causa di questo relativo oblio e alla scarsa conoscenza del lavoro di France, le opere su questo autore sono oggigiorno rare e i suoi libri, eccetto i pochi più noti, sono difficilmente ristampati. Morì nel 1924.
Anatole France, le frasi più belle
Ecco alcune delle frasi e citazioni più belle di Anatole France
- Coloro che leggono molti libri sono come i masticatori d’hashish: vivono in un sogno, e il veleno sottile che penetra nei loro cervelli li rende insensibili al mondo reale. Verrà il giorno che saremo tutti bibliotecari, e allora sarà finita per noi.
- La nostra credenza non è più racchiusa negli antichi dogmi. Per noi, il Verbo non si è rivelato soltanto sulla montagna sacra di cui parla la Scrittura. Il cielo dei teologi ci appare ormai popolato di vani fantasmi.
- Non esiste una magia come quella delle parole.
- Chi si conforma alla consuetudine passerà sempre per un uomo onesto. Si chiamano persone per bene quelle che si comportano come gli altri.
- Sono soltanto i poveri a pagare in contanti, e non per virtù, ma perché non dispongono di un credito.
- Significa fare un abuso veramente iniquo dell’intelligenza impiegandola a ricercare la verità.
- Il libro è l’oppio dell’Occidente.
- Ciò che vediamo la notte, è lo sfortunato residuo di quanto abbiamo negletto durante la veglia. Il sogno è sovente la rivincita delle cose disprezzate o il rimprovero degli esseri abbandonati.
- Un solo bel verso ha fatto all’umanità più bene di tutti i capolavori della tecnologia.