André Malraux, nato a Parigi nel 1901, è stato uno scrittore e politico francese. Malraux decise di recarsi in Cambogia per trafugare reperti archeologici da rivendere a qualche collezionista. Venne scoperto e messo in galera, condannato a tre anni. Dopo aver scontato la pena ed essere ritornato in Francia, nel gennaio del 1925 torna in Indocina, dove si dedica all’attività di giornalismo dando vita a un giornale di opposizione al governo coloniale francese.
Sotto Charles de Gaulle divenne ministro della Cultura e da uomo politico ebbe modo di incontrare personalmente Mao, John F. Kennedy e Jawaharlal Nehru, uomo politico indiano erede spirituale di Gandhi. Intrattenne, inoltre, rapporti costanti con artisti del calibro di Picasso, Cocteau, Jacob e tanti altri.
André Malraux, le frasi più belle
Ecco alcune delle frasi più belle di André Malraux
- È raro che un uomo possa adattarsi − come dire? − alla sua condizione di uomo…
- Gli uomini non sono i miei simili; sono coloro che mi osservano e mi giudicano; i miei simili sono quelli che mi amano e non mi osservano.
- L’uomo sa che il mondo non è su scala umana; e vorrebbe che lo fosse.
- Gli uomini sono i vermi della terra.
- In ogni minoranza intelligente si nasconde una maggioranza di imbecilli.
- Il gioco è un suicidio senza morte.
- L’arte è la presenza nella vita di ciò che dovrebbe appartenere alla morte; il museo è l’unico posto al mondo che sfugge alla morte.
- La donna è sottomessa all’uomo come l’uomo è sottomesso allo Stato; e servire l’uomo è cosa meno dura che servire lo Stato.
- Non esiste dignità, non c’è vita reale per un uomo che lavora dodici ore al giorno senza sapere per quale scopo lavora.
- La sofferenza peggiore è nella solitudine che l’accompagna.
- C’è sempre bisogno di intossicazione: la Cina ha l’oppio, l’Islam ha l’hashish, l’Occidente ha la donna.
- La malattia chimerica, di cui la volontà di potenza non è che la giustificazione intellettuale, è la volontà di divinità: ogni uomo sogna di essere dio.