Antonio Ingroia nasce a Palermo nel 1959. A partire dal 1987, lavora insieme a Falcone e Borsellino per volontà di quest’ultimo. Nel 1992 diventa sostituto procuratore a Palermo, insieme a Gian Carlo Caselli, diventando un importante magistrato antimafia, occupandosi di importanti casi come Contrada ed i legami tra mafia, economia e politica. Nel 2011 è stato insignito dall’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) del Premio Renato Benedetto Fabrizi e nel 2012 esce nelle librerie il suo nuovo libro, “Palermo”.
Antonio Ingroia, le frasi più belle
Ecco alcune delle frasi più belle di Antonio Ingroia
- Quando le indagini arrivano a certi livelli, andando a toccare personaggi potenti, diventa difficile procedere. I magistrati sono -buoni- solo quando sono morti o si occupano dell’ala militare della mafia
- Il connubio tra poteri occulti e mafia è il famoso “gioco grande” sul quale stava lavorando Giovanni Falcone. E sul quale probabilmente è morto: e i veri mandanti della strage di Capaci, in fondo, non sono mai stati trovati.
- L’unica possibilità di sconfiggere davvero la mafia sta nella costituzione e nella diffusione di un movimento antimafia, promosso non soltanto dagli addetti ai lavori, ma prevalentemente da giovani studenti, lavoratori e operatori di ogni tipo.
- Abbiamo interi pezzi di società che hanno ormai introiettato i modelli comportamentali dei mafiosi. E lo si vede in tutti i campi.
- In terra di mafia non ci sono cittadini, ma sudditi ai quali elargire regalie. La cosa preoccupante è che questo meccanismo di esproprio dei diritti si è diffuso anche al di là della mafia. Ed è per questo che si può parlare di un processo di mafiosizzazione della mentalità del paese.