Arthur Schnitzler, nato a Vienna nel 1862, è stato uno scrittore, drammaturgo e medico. Si può considerare il padre del “monologo interiore”, utilizzato attraverso la narrazione, per descrivere lo svolgersi dei pensieri dei suoi personaggi. La grande notorietà ed il successo di Schnitzler, attirarono ben presto l’attenzione di Sigmund Freud, il padre della psicoanalisi, il quale arriverà a considerarlo una sorta di suo “doppio”.
Una delle sue opere più note è “Doppio sogno” (1926), alla cui storia si sono ispirati in molti, tra cui il film “Eyes Wide Shut” del 1999 di Stanley Kubrick. Arthur Schnitzler muore a Vienna il 21 ottobre 1931, a causa di un’emorragia cerebrale.
Arthur Schnitzler, le frasi più belle
Ecco alcune delle frasi più belle e significative di Arthur Schnitzler
- La pretesa di amare il proprio nemico è altrettanto immorale, in senso lato, della pretesa di una castità assoluta, e altrettanto irrealizzabile per persone normali.
- Il meglio che due amanti possono diventare l’uno per l’altro nel corso del tempo: surrogati dei loro sogni o simboli del loro desiderio.
- Lamentarsi? No, essere attivo! Deplorare? No, essere soccorrevole! Accusare? No, correggere!
- Quando l’odio diventa vile si mette in maschera, va in società e si fa chiamare giustizia.
- Le nature eternamente scontente sono quelle che vengono colte da una noia mortale nel corso di un’esperienza pur importante, perché in ispirito l’hanno già consumata da tempo. Chi sa veramente godersi la vita, invece, è grato per le modeste sorprese che sono solite attenderlo, o che quanto meno sa di potersi attendere, anche nell’esperienza più insignificante.
- Qualsiasi rapporto emotivo con Dio è privo di senso, la ribellione non meno dell’adorazione, perché sia l’altare davanti al quale giacciamo nella polvere, sia quello che vogliamo distruggere siamo sempre noi ad averlo innalzato.
- Le persone che vogliono sempre essere le più intelligenti sono costrette da questo sforzo incessante a impiegare l’intelletto con una tale intensità che alla fine, di solito, si ritrovano a essere state le più stupide.
- Chi si sente condannato alla solitudine può sempre fare qualcosa perché la sua solitudine sia ricca.