Arturo Martini, nato a Treviso nel 1889, è stato uno scultore, pittore, incisore e aforista italiano. Dopo aver frequentato l’Accademia delle belle arti di Venezia, si interessa ai movimenti artistici europei, frequentando, nel 1909 a Monaco, la Scuola di Adolf von Hildebrand. Nel 1912 si trasferisce per alcuni mesi a Parigi dove approfondisce la conoscenza del cubismo e delle avanguardie e dove espone al Salon d’Automne.
Nel 1931 vince il Premio per la Scultura alla I Quadriennale Romana e nel 1932 è invitato con una sala personale alla Biennale di Venezia. Scompare a Milano il 22 marzo del 1947.
Arturo Martini, le frasi più belle
Ecco alcune delle frasi e citazioni più belle di Arturo Martini
- L’arte non è interpretazione, ma trasformazione.
- Troppo umana, la statua, per raggiungere l’anonimo.
- L’aspetto della scultura è squallido e triste come quello di un seme posato sul marmo, cioè fuori di ogni possibilità di vita.
- La scultura è sempre vissuta di vita parassitaria; aderendo come un rampicante alla superficie di un ‘immagine e assumendone la forma, ha finito per credere quella forma la sua propria essenza.
- Lo scultore è come un albero: le foglie sono la sua sensibilità; né l’albero si occupa di questa esistenza fragile e passeggera che il tempo farà cadere inesorabilmente.
- L’artista che si copia riduce la sua opera a una specie di commercio personale, redditizio perché a serie, ma infinitamente monotono e triste.
- Nessuna magia di esecuzione può fare di un errore una verità, da cui trarre leggi universali.
- L’arte non sopporta teorie, generi, stile. È un discorso spontaneo, misterioso ma fatale, come lo svolgersi della nascita nel grembo materno, una facoltà naturale eterna che stupisce per la semplicità di ripetersi nel tempo come il filo d’erba.
- Obbedire al proprio sviluppo naturale, sopportare la potatura di tutte le ramificazioni nate dalla ricerca, mutando in purità le passioni, e il proprio fuoco in un amore che si chiama pazienza: questa è la strada che conduce all’universale.