Arturo Pérez Reverte, nato a Cartagena nel 1951, è uno scrittore e giornalista spagnolo. Per vent’anni è stato un reporter di guerra in Libano, Eritrea, Mozambico, Romania, Bosnia e in altre zone, pubblicando libri in 40 lingue. Dal 2003 è membro della Reale Accademia di Spagna, la più alta istituzione spagnola nella lingua e la letteratura.. Tra i suoi romanzi più importanti ricordiamo Il club Dumas del 1997, da cui è stato tratto il film La nona porta di Roman Polanski, La pelle del tamburo del 1998, La tavola fiamminga del 1999, Il cecchino paziente del 2014 e Due uomini buoni del 2015.
Arturo Pérez Reverte, le frasi più belle
Ecco alcune delle frasi e aforismi più belli di Arturo Pérez Reverte
- Scattiamo foto, non allo scopo di ricordare, ma per completarle in seguito con il resto delle nostre vite. Ecco perché ci sono immagini che fanno clic e foto che non lo fanno. Immagini che il tempo mette al suo posto, attribuendo ad alcuni il suo significato autentico e negando ad altri che escono da soli, proprio come se i colori fossero cancellati col tempo.
- Quindi, dopo aver avuto un buon numero di amanti, una donna deve considerarsi fortunata se sa come convertire qualcuno di loro, il più intelligente, in un amico fedele e leale.
- Il bello è insegnare a volare a un passerotto, perché nella sua libertà è già implicita la tua rinuncia.
- E ciascuno ha il diavolo che si merita.
- Per quanto riguarda i cani, nessuno che non abbia convissuto con uno di loro saprà mai, fino in fondo, fino a che punto si spingono le parole generosità, compagnia e lealtà.
- Avevo imparato che la cosa brutta non era aspettare, ma le cose che immagini mentre aspetti.
- Se ogni guerra è una sorta di viaggio all’inferno, l’Africa è la sua scorciatoia.
- Con i russi e con le donne non si sa mai.