Atto Vannucci, nato nel 1810, è stato uno storico, patriota e politico italiano, protagonista dei moti toscani del 1848. Nel 1834 si trasferì a Firenze ed entrò in contatto con l’ambiente culturale del momento. Qui, cominciò a impegnarsi politicamente in un periodo di riforme e ideali liberali, che vedevano come scopo l’Unità d’Italia. In questo periodo diresse due riviste. Dopo aver insegnato in un liceo di Lugano nel 1852, ritorna in Italia e prosegue la sua carriera fino alla morte avvenuta a Firenze nel 1883.
Atto Vannucci, le frasi più belle
Ecco alcune delle frasi più significative di Atto Vannucci
- I frutti della libertà, di cui ora godiamo, furono coltivati sul nostro suolo con lunghi e mortali dolori.
- Non vi è palmo di terreno non bagnato dal sangue dei martiri della libertà.
- Nel nostro secolo i preti vogliono esser filosofi, e i filosofi esser preti: malafede da tutte le parti, confusione d’idee e di termini, rovina della religione e della filosofia.
- Il martirio fu perpetuo tra noi: i padri lo lasciarono ai figli, i quali accettarono arditamente l’eredità, e la tramandarono alle generazioni novelle.
- Le rivoluzioni sono una viva luce nella notte procellosa in cui la storia si compisce. Elleno dimostrano lo stato vero d’un popolo in politica e in morale, sono un giudizio del passato, una lezione per l’avvenire; il più grande studio che l’umanità possa fare per conoscer se stessa.