Bruno Barilli è stato uno scrittore, compositore e critico musicale italiano, nato nel 1880. Nel 1919 Barilli fondò a Roma, la rivista letteraria “La Ronda”. Nel 1925 fu tra i firmatari del Manifesto degli intellettuali fascisti, redatto dal filosofo Giovanni Gentile. Dal 1939 al 1941 fu collaboratore fisso del settimanale Oggi di Arrigo Benedetti. Morì a Roma, a settantuno anni, nel 1952.
Bruno Barilli, le frasi più belle
Ecco alcune delle frasi e citazioni più celebri di Bruno Barilli
- Ha il talento di avere della fortuna, ma non ha la fortuna di avere talento.
- Editori − Il leone è il re degli animali, ma non troverà mai dei tartufi: per stanare i tartufi ci vuole il grugno di un maiale.
- Quello di invecchiare è il peggiore errore che l’uomo possa commettere.
- Ormai tutto è precario: salute, capacità, memoria – tutto è precario in me – anche la mia rassegnazione a questa precarietà.
- A occhi chiusi congestionato e immobile il pubblico rimane, alla fine del concerto, lungo disteso come un serpente boa dopo il pasto … come un serpente boa che digerisce.
- Gli artisti d’eccezione non ci sono più, c’è soltanto in via d’eccezione, qualche volta, un artista.
- L’uomo d’oggi è l’uomo medio. Lui solo ha diritto di esistere.
- Molti milioni di uomini hanno sofferto come il Redentore, ma il mondo non l’hanno salvato.
- L’amore è quello di dare tutto di sé e della propria vita e del proprio avvenire perdere tutto – e di cercare per liberarsi di questo impegno del cuore inutilmente durante quarant’anni, senza fine, fino alla morte – questo è amore – e odio insieme.