Bruno Vespa, nato il 27 maggio 1944 a L’Aquila, è un giornalista, scrittore e conduttore televisivo tra i più famosi del piccolo schermo italiano. Conosciuto dal grande pubblico come il padrone di casa del talk show “Porta a Porta”, considerato una delle principali sedi del dibattito politico italiano. Esordì giovanissimo come collaboratore per la stampa locale abruzzese: a sedici anni era autore di articoli sportivi per la sede aquilana del quotidiano “Il Tempo”. Nel 1962, a diciott’anni, divenne cronista radiofonico alla RAI. Egli si è distinto anche come giornalista raccontando soprattutto la scena politica degli anni Settanta e Ottanta. È autore di moltissimi libri ed è stato insignito con numerosi Premi e Telegatti. Fra i suoi titoli di maggior successo, sempre ai vertici delle classifiche, citiamo: “E anche Leone votò Pertini”, “Intervista sul socialismo in Europa”, “Telecamera con vista”, “Il cambio”, “Il duello”, “La svolta”, “La sfida”.
Bruno Vespa, le frasi più belle
Una raccolta di frasi e citazioni di Bruno Vespa.
- Un uomo politico è tecnicamente diverso dall’attore che fa ridere o fa innamorare. L’uomo politico deve dare una sensazione di realtà, di immediatezza, deve spezzare il diaframma che si crea tra il pubblico e la rappresentazione televisiva del personaggio.
- Non è vero che gli stipendi alti fanno la prosperità, è la prosperità che fa gli stipendi alti.
- La strada è molto lunga, ma Berlusconi deve cominciare a percorrerla, se vuole dare un senso allo sconvolgimento politico del ’94. Al «cambio». E presto comunque per parlare di Seconda Repubblica. Forse stiamo giocando ancora i tempi supplementari della Prima. Forse ci aspetta l’eccitante sequenza dei rigori. Forse la Seconda Repubblica, quella vera, è ancora lontana.
- Internet è spaventoso.
- Oggi i miei figli non ricevono lettere, né azzurrine né di qualsiasi altro colore. Fanno parte di quell’esercito infinito, d’ogni razza e senza confini, che appende vita, lavoro, sentimenti – sì, anche i sentimenti – allo schermo di uno smartphone, il vero simbolo della globalizzazione assoluta.