Carlo Pisacane, nato nel 1818, è stato un rivoluzionario e patriota italiano, di ideologia socialista. Partecipò attivamente all’impresa della Repubblica Romana assieme a Giuseppe Mazzini, Goffredo Mameli e Giuseppe Garibaldi. Lo ricordiamo, soprattutto, per il tentativo di rivolta nel Regno delle due Sicilie, che iniziò con lo sbarco a Sapri e che fu represso nel sangue a Sanza. Nel 1856 fondò insieme a Rosolino Pilo il periodico “La parola libera”. Il più celebre dei saggi, suo testamento politico, è il Saggio sulla rivoluzione. Scompare a Sanza, il 2 luglio 1857.
Carlo Pisacane, le frasi più belle
Alcune delle frasi più significative di Carlo Pisacane.
- I bisogni sono i soli limiti naturali della libertà ed indipendenza.
- Ogni individuo ha il diritto di godere di tutti i mezzi materiali di cui dispone la società, onde dar pieno sviluppo alle sue facoltà fisiche e morali.
- La parola progresso suona nella bocca degli uomini d’ogni condizione, d’ogni partito, ma è da pochissimi, anzi quasi da nessuno compresa.
- Come è assurda la gerarchia fra gl’individui, lo è fra i Comuni. Ogni Comune non può essere che una libera associazione d’individui e la Nazione una libera associazione dei Comuni.
- Avendo creato ogni uomo capace di provvedere alla propria esistenza, [la Natura] l’ha dichiarato indipendente e libero.
- Se nella presente società cessasse la miseria, capitalisti e proprietarî più non troverebbero né operai, né fittaiuoli che volessero lavorare per loro conto, cesserebbe ogni produzione; la miseria gli fa abilità ad usufruttare gli altrui lavori, la miseria è il punto d’appoggio su cui librasi, è la base su cui poggia, chiave della volta che sostiene l’edifizio sociale, è il solo movente che produce quella vantata armonia sociale, per cui pochi si giovano del frutto dei lavori di molti.