Cesare Pavese nacque a Santo Stefano Belbo, in provincia di Cuneo, nel 1908. Scrittore tormentato e dedito alla solitudine, a lui si devono grandi romanzi e raccolte poetiche della letteratura italiana come “Paesi tuoi”, “La casa in collina”, “La luna e i falò” e “Lavorare stanca”. Cesare Pavese è stato anche un grande traduttore: a lui si devono, infatti, le traduzioni di Moby Dick e Riso nero di Anderson. Morì a Torino il 27 agosto 1950.
Cesare Pavese, le frasi più belle
Ecco alcune delle frasi più emozionanti di Cesare Pavese
- Uno di campagna è come un ubriaco. È troppo stupido per lasciarsela fare.
- La fantasia umana è immensamente più povera della realtà.
- Verrà la morte e avrà i tuoi occhi
- La difficoltà di commettere suicidio sta in questo: è un atto di ambizione che si può commettere solo quando si sia superata ogni ambizione.
- Quale mondo giaccia al di là di questo mare non so, ma ogni mare ha un’altra riva, e arriverò.
- Quando le donne parlano ridendo è come un uomo che vi prende da parte per darvi un consiglio.
- L’esperienza del pericolo rende vigliacchi ogni giorno di più.
- Quando le donne parlano ridendo è come un uomo che vi prende da parte per darvi un consiglio.
- Non si ricordano i giorni, si ricordano gli attimi.
- Il coraggio di starsene soli come se gli altri non ci fossero e pensare soltanto alla cosa che fai. Non spaventarsi se la gente se ne infischia. Bisogna aspettare degli anni, bisogna morire. Poi dopo morto, se hai fortuna, diventi qualcuno.
- Non fidarti delle donne quando ammettono il male.
- Far poesie è come far l’amore: non si saprà mai se la propria gioia è condivisa.