Claude Lévi-Strauss, nato nel 1908, è stato un antropologo, psicologo e filosofo francese. Ha applicato il metodo di indagine strutturalista agli studi antropologici e, inoltre, fu allievo del filosofo André Cresson. Nel 1935 gli viene offerto di andare ad insegnare sociologia a San Paolo in Brasile, dove doveva essere fondata un’università. Qui conoscerà un mondo completamente diverso da quello europeo ed entrerà in contatto con le popolazioni indie del Brasile: queste, infatti, diventeranno l’oggetto delle sue ricerche sul campo. È morto il 30 ottobre del 2009 all’età di 100 anni.
Claude Lévi Strauss, le frasi più belle
Ecco alcune delle frasi più celebri di Claude Lévi Strauss.
- La musica è una macchina per sopprimere il tempo.
- Nel modo più inatteso, è proprio il dialogo con la scienza ciò che rende nuovamente attuale il pensiero mitico.
- Come l’individuo non è solo nel gruppo, né alcuno nella società è solo fra gli altri, così l’uomo non è solo nell’universo.
- La lingua è una forma di ragione umana, la quale ha la sua relativa logica interna e di cui l’uomo non sa nulla.
- Potrei dimostrare, non come gli uomini pensano nei miti, ma come i miti operano nelle menti degli uomini senza che loro siano informati di questo fatto.
- Il nostro sistema è l’esempio più alto dell’assurdità, poiché curiamo il colpevole come un bambino, in modo da avere il diritto di punirlo e, come un adulto, gli vogliamo vietare la consolazione.
- L’antropologo rispetta la storia, pur non assegnandole il valore che le spetta. Infatti la ritiene uno studio complementare a se stesso: da una parte spiega il susseguirsi delle società umane nel tempo, dall’altra nello spazio.
- Il mondo è iniziato senza l’uomo e troverà il suo compimento senza di lui.