Claudio Magris, nato a Trieste nel 1939, è uno scrittore, germanista, e senatore per due anni della XII legislatura. Nel 1997 ha vinto il Premio Strega con “Microcosmi” e collabora con il Corriere della Sera da oltre cinquant’anni. Ha inoltre contribuito, con numerosi studi, a diffondere in Italia la conoscenza della cultura mitteleuropea e della letteratura del “mito asburgico”: ha pubblicato numerosi saggi, traducendo le opere di Ibsen, Kleist e Schnitzler.
Claudio Magris, le frasi più belle
Alcune delle frasi più significative di Claudio Magris.
- Viaggiare è una scuola di umiltà, fa toccare con mano i limiti della propria comprensione, la precarietà degli schemi e degli strumenti con cui una persona o una cultura presumono di capire o giudicano un’altra.
- Non perdere la testa e la memoria è obbligo di tutti.
- Fa’ che la morte mia, Signor la sia comò ’l scôre de un fiume in t’el mar grando.
- Solo chi non è innamorato perdona facilmente, chi ama è implacabile, non lascia passar nulla.
- Non si nasce per esistere, ma per aver vissuto.
- Il tentativo di capire il mondo e la vita e di inquadrarli in un ordine non rigido né dogmatico è una delle più grandi manifestazioni della libertà.
- Come un faro su un mare notturno, la parola di Musil illumina per un attimo una fascia della vita, che subito dopo riaffonda nella tenebra mentre il raggio di luce passa altrove. Tesa e inappagata, l’intelligenza di Musil punta alla disperata ricerca della totalità. Se è impossibile scorgere il cerchio, il vero scrittore deve respingere ogni surrogato epigonale e della parzialità. Pochi autori di questo secolo insegnano come Musil che l’unica dimensione dello scrittore è quella della verità.
