Dacia Maraini, nata a Fiesole nel 1936, è una delle più importanti scrittrici italiane, autrice di narrativa, poesia, teatro e saggistica e vincitrice di prestigiosi premi letterari tra cui il Premio Strega. La Maraini è stata per lungo tempo al centro delle cronache anche per la sua lunga relazione con il mentore della letteratura italiana del Novecento, Alberto Moravia, con cui visse dal 1962 al 1983. Dalla seconda metà degli anni Sessanta scriverà molti testi teatrali, tra i quali: “Maria Stuarda”, “Dialogo di una prostituta con un suo cliente”, “Stravaganza”, fino ai recenti “Veronica, meretrice e scrittora” e “Camille”.
Dacia Maraini, le frasi più belle
Ecco alcune delle frasi e aforismi più belli di Dacia Maraini.
- La prostituzione è una malattia della sessualità maschile.
- Una carezza adulta diventa una rapina sul corpo delicato di una bambina.
- C’è un “perché” nascosto in tutte le cose che conduce ad un altro “perché”, il quale suggerisce un piccolissimo imprevisto “perché”, da cui scaturisce probabilmente un altro, nuovissimo e appena nato “perché”.
- I sogni sono un sintomo del perdersi dentro il bosco di una storia.
- Possedere vuol dire dipendere da qualcosa e da qualcuno.
- Le voci sono corpi in moto e hanno ciascuna l’ambiguità e la complessità degli organismi viventi; belli o brutti, deboli o forti che siano, sono percorse da vene lunghissime di un azzurro che mette tenerezza, seminate di costellazioni di nei come un cielo notturno ed è difficile metterle a tacere come si fa con le parole cartacee di un libro.
- L’amore è una cinciallegra che vola e non riesci a fermarla, nemmeno a metterle il sale sulla coda.
- Dopo millenni di odi e di guerre per lo meno dovremmo avere imparato questo: che il dolore non ha bandiera.
- Molti sorridono per conquistare. Il loro sorriso è lupesco.
- L’amore è una cinciallegra che vola e non riesci a fermarla, nemmeno a metterle il sale sulla coda.