Dino Campana, nato nel 1885, è stato un poeta italiano. Dopo gli studi liceali a Faenza si iscrisse alla facoltà di Chimica di Bologna e poi a Firenze. Nel 1906 fu internato per la prima volta nel manicomio di Imola: sarà, purtroppo, solo la prima di tante volte nella sua vita. Nel 1913 consegna a Soffici e Papini il volume manoscritto delle sue poesie “Il più lungo giorno”: purtroppo, questa era l’unica copia che avesse e Soffici perse il manoscritto. Campana, lo riscrisse, così, a memoria. Grazie a lui, nacquero i “Canti orfici”, capolavoro della poesia italiana, pubblicati a sua spese presso un tipografo di Marradi nel 1914. Il famoso manoscritto fu poi ritrovato nel 1971 dalla figlia di Soffici.
Dino Campana, le frasi più belle
Alcune delle frasi più celebri di Dino Campana.
- La sera fumosa d’estate dall’alta invetriata mesce chiarori nell’ombra e mi lascia nel cuore un suggello ardente.
- Le stelle sono bottoni di madreperla e la sera si veste di velluto.
- Tutto va per il meglio nel peggiore dei mondi possibili…
- Il popolo d’Italia non canta più. Non vi sembra questa la più grande sciagura nazionale?
- La mia vita era tutta un’ansia del segreto delle stelle, tutta un chinarsi sull’abisso.
- Vegliai le stelle vivide nei pelaghi del cielo.
- Tutto quello che era arido e dolce, sfiorite le rose della giovinezza, tornava a rivivere sul panorama scheletrico del mondo
