Dino Segre, nato a Torino nel 1893, è stato uno scrittore e aforista italiano. Ebbe un enorme successo in Italia nel periodo tra le due guerre mondiali. Fu, infatti, autore di romanzi, racconti e articoli di varia intonazione: passava dal grottesco all’erotico e all’umoristico-satirico. Pubblicò a metà del 1915 il suo primo volumetto in versi, Le vicende guerresche di Purillo Purilli bocciato in storia. Nel 1920, l’autore torinese darà conferma del suo talento pubblicando la raccolta di undici novelle Mammiferi di lusso (1920), e, l’anno seguente, la serie di sette racconti, La cintura di castità. Nonostante le sue origini ebraiche, Segre fu informatore e delatore per l’OVRA, la polizia politica fascista. Morì a Torino l’ 8 maggio 1975.
Dino Segre, le frasi più belle
Presento alcune delle frasi più belle di Dino Segre.
- Non datemi consigli: so sbagliare da me.
- Se credi di andare in tribunale e di trovare giustizia, allora puoi anche andare dal fotografo e farti levare un dente.
- L’uomo comune ragiona. Il saggio tace. Il fesso discute.
- Tutte le donne si vendono, una per un caffè, un’altra per una cena, un’altra per un biglietto di cinematografo; questa si darà per ottenere una promozione al marito, quell’altra per dar da mangiare al figlio, quell’altra per una nobile vendetta, e quell’altra ancora per salvare l’onore della famiglia.
- Se un giornalista dovesse scrivere solamente le cose alle quali crede, i giornali uscirebbero in bianco.
- Non leggo i poeti, questi imbottigliatori di nuvole; apprezzo invece le mirabili acrobazie che si possono compiere sulla sbarra fissa della matematica.
- Le donne, che da sole farebbero dei chilometri piuttosto di spendere venti centesimi in tranvai, quando sono con un uomo, per attraversare la strada esigono l’automobile.
- Capisco il bacio al lebbroso ma non la stretta di mano al cretino.
- Quando una donna non ama più, c’è nel suo sguardo qualcosa di assente, lontano, estraneo, che dice assai più di qualunque prova e di qualunque denuncia.