Elie Wiesel, nato nel 1928, è stato uno scrittore e giornalista, attivista per i diritti umani, yiddishista e professore rumeno naturalizzato statunitense. Egli è autore di 57 libri, ma il più noto è sicuramente “La notte”, un racconto basato sulla sua personale esperienza di prigioniero nei campi di concentramento di Auschwitz, Buna e Buchenwald. Nel 1986 Wiesel fu premiato con il Nobel per la Pace e il Comitato Norvegese dei Premi Nobel lo soprannominò il “messaggero per l’umanità”. Morì il 2 luglio 2016 a New York.
Elie Wiesel, le frasi più belle
Alcune delle frasi e citazioni più celebri di Elie Wiesel.
- Non credo al caso. Nella storia ci sono soltanto degli incontri. Il caso non esiste.
- Ai più bassi livelli della politica e al più alto livello della spiritualità il silenzio non aiuta mai la vittima, il silenzio aiuta sempre l’aggressore.
- Il fanatismo è cieco, rende sordi e ciechi. Il fanatico non pone delle domande, non conosce il dubbio: egli sa, pensa di sapere.
- Ho giurato di non stare mai in silenzio, in qualunque luogo e in qualunque situazione in cui degli esseri umani siano costretti a subire sofferenze e umiliazioni. Dobbiamo sempre schierarci.
- La neutralità favorisce l’oppressore, mai la vittima.
- Il silenzio aiuta il carnefice, mai il torturato.
- Cosa significa realmente il misticismo? Significa un modo per avere conoscenza. È vicino alla filosofia tranne per il fatto che nella filosofia il metodo di indagine è orizzontale, mentre nel misticismo è verticale.
- Ci posso essere momenti in cui siamo impotenti a prevenire l’ingiustizia, ma ci non ci deve mai essere un momento in cui manchiamo di protestare.
- Poiché ricordo, dispero. Poiché ricordo, ho il dovere di respingere la disperazione.