Elsa Morante è stata una scrittrice, poetessa e traduttrice italiana tra le più importanti del secondo dopoguerra. Nata a Roma il 18 agosto del 1912 dove trascorre un infanzia umile e povera. Finiti gli studi liceali, infatti, è costretta ad abbandonare l’università per problemi economici. Insieme al marito, Alberto Moravia, è stata esponete della corrente letteraria del Neorealismo. Nel 1957 fu la prima donna ad essere insignita del Premio Strega, con il romanzo L’isola di Arturo. Ecco alcune delle più belle frasi di Elsa Morante tratte dalle sue opere più famose.
Frasi Elsa Morante: ecco le più belle
- Nessuna immaginazione viva potrebbe, coi propri mezzi, raffigurarsi i mostri aberranti e complicati prodotti dal suo contrario: ossia dalla mancanza totale d’immaginazione, che è propria di certi meccanismi mortuari.
- Il lavoro non è per gli uomini, è per i ciucciarielli. Anche una fatica, magari, può dar gusto qualche volta, purché non sia un lavoro. Una fatica oziosa può riuscire utile e simpatica, ma il lavoro, invece, è una cosa inutile, e mortifica la fantasia.
- Nessun affetto nella vita uguaglia quello della madre.
- Una speranza, a volte, indebolisce le coscienze, come un vizio.
- Il potere e la violenza sono tutt’uno.
- A uno non basta la contentezza di essere un valoroso, se tutti quanti gli altri non sono uguali a lui, e non si può fare amicizia.
- C’è un mucchio di gente, che, appena nasce, si prende paura, e rimane sempre con la paura di tutte le cose!
- Ma mi sarei vergognato di inginocchiarmi, o di fare altre simili cerimonie, o di pregare, anche solo col pensiero: quasi davvero io potessi credere che quella era la casa di Dio, e che Dio è in comunicazione con noi, seppure esiste!
- L’intenzione delle femmine è di degradare la vita. È questo, che ha voluto dire la leggenda degli Ebrei, raccontando la cacciata dal Paradiso terrestre per volontà di una femmina.
- L’idea anarchica è la negazione del potere.
- Vivere senza nessun mestiere è la miglior cosa: magari accontentarsi di mangiare pane solo, purché non sia guadagnato.
- Solo chi ama conosce.
- Il sacrificio è la sola, vera perversione umana.
- La fortuna non può impicciarsi con la miseria, così va la legge di natura!
- La sola ragione che ho avuta (di cui fossi consapevole) nel mettermi a raccontare la vita di Arturo, è stata (non rida) il mio antico e inguaribile desiderio di essere un ragazzo.
- La speranza, tuttavia, s’era annidata ormai dentro di me come un parassita, che non lascia volentieri il suo nido.
- E così in eterno ogni perla del mare ricopia la prima perla, e ogni rosa ricopia la prima rosa.
- A uno non basta la contentezza di essere un valoroso, se tutti quanti gli altri non sono uguali a lui, e non si può fare amicizia.
- Grande civiltà di Napoli: la città più civile del mondo. La vera regina delle città, la più signorile, la più nobile. La sola vera metropoli italiana.
- Chi fugge per amore non può trovar quiete nella solitudine.
- La storia, si capisce, è tutta un’oscenità fin dal principio.
- La camera a gas è l’unico punto di carità, nel campo di concentramento.
- Si sa che la fabbrica dei sogni spesso interra le sue fondamenta fra i tritumi della veglia o del passato.
- La loro sola speranza, era di diventare le spose d’un eroe: di servirlo, di stemmarsi del suo nome, di essere la sua proprietà indivisa, che tutti rispettano; e di avere un bel figlio da lui, somigliante al padre.
- Più di tutto al mondo amo i bambini, il mare e i gatti.
- Auguri di buon lavoro, caro Bilenchi, e di scrivere presto qualcosa di così bello come La siccità.