Emanuele Severino, nato a Brescia nel 1929, è stato un filosofo e compositore italiano.È considerato come uno dei più grandi filosofi del ‘900: infatti, il suo pensiero filosofico si colloca oltre tutta la storia della filosofia occidentale, che secondo Severino è permeata dal nichilismo. Ha vinto numerosi premi come il Premio Tevere e il Columbus, ed è stato anche Medaglia d’oro della Repubblica per i Benemeriti della Cultura. Per molti anni, inoltre, è stato collaboratore del Corriere della Sera. Emanuele Severino scompare il 17 gennaio 2020.
Emanuele Severino, le frasi più belle
Alcune delle frasi più celebri di Emanuele Severino.
- Il capitalismo per la Chiesa è etico solo se è il mezzo per realizzare il bene comune. Quindi è etico quando non ha più come scopo il profitto.
- Per salvare l’uomo, Dio decide di farsi uomo e di morire; ma Dio non va forse incontro al fallimento, per il fatto che l’uomo avrebbe potuto non uccidere il Figlio di Dio e quindi non sarebbe stato salvato dalla sua morte?
- L’infinito viene a esser lo stesso che il nulla.
- La filosofia va necessariamente verso il proprio tramonto, cioè verso la scienza, che tuttavia è il modo in cui oggi la filosofia vive. Tutti possono vedere che la filosofia, su scala mondiale, declina nel sapere scientifico.
- Il mito non intende essere una invenzione fantastica, bensì la rivelazione del senso essenziale e complessivo del mondo.
- Al di sopra della scienza non esiste un sapere incontrovertibile che sia in grado di dimostrare ciò che la scienza è incapace di dimostrare.
- Rispetto al divenire, la fedecristiana mantiene ancora la stessa rigidità dell’ epistéme: vanifica la possibilità e la pensabilità del divenire, perché crede che il Senso fondamentale del tutto sia ormai svelato dalla rivelazione di Cristo, a cui ogni evento e ogni divenire del mondo devono adeguarsi.