Fabrizio De André, soprannominato “Faber”, appellativo datogli dall’amico d’infanzia Paolo Villaggio, è considerato uno dei più grandi cantautori italiani di tutti i tempi. Con la sua voce inconfondibile ha cantato versi memorabili raccontando gli ultimi, i ribelli e gli emarginati: è questa l’eredità che Fabrizio De André – nato il 18 febbraio 1940 e morto l’11 gennaio 1999 – ha lasciato alla canzone d’autore e alla cultura italiana in generale.
Fabrizio De André, le frasi più celebri
Ecco le più belle citazioni tratte dai suoi testi e canzoni.
- Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori
- Mentre lui le insegnava a fare l’amore, lei gli insegnava ad amare.
- Io t’ho amato sempre, non t’ho amato mai, amore che vieni, amore che vai.
- Quei giorni perduti a rincorrere il vento, a chiederci un bacio e volerne altri cento.
- Non è mai stata scritta una storia della pace.
- Perché non c’è l’inferno nel mondo del buon Dio.
- Se posso permettermi il lusso del termine, da un punto di vista ideologico sono sicuramente anarchico. Sono uno che pensa di essere abbastanza civile da riuscire a governarsi per conto proprio.
- Se non sono gigli son pur sempre figli, vittime di questo mondo.
- I potenti rammentino che la felicità non nasce dalla ricchezza né dal potere, ma dal piacere di donare.
- La solitudine può portare a forme straordinarie di libertà.
- Non mi sento responsabile d’essere migliore degli altri. Ciò che non sopporto è di provare piacere nel dimostrarlo
- Gli uomini si dividono in due categorie: quelli che pensano e quelli che lasciano che siano gli altri a pensare.