Catullo, nome completo Gaio Valerio Catullo, fu un poeta romano nato nella Gallia Cisalpina, nei pressi di Verona. È stato uno dei maggiori poeti dell’antica Roma, autore di celebri componimenti d’amore dedicati a Lesbia. Non partecipò mai alla vita politica, contrariamente a quanto ci si potesse aspettare da un letterato di quell’epoca, e preferì una poesia leggera, lontana dall’abbracciare ideali politici. Al contrario, alcuni dei suoi componimenti sono caratterizzati da espressioni scurrili di disprezzo o di odio nei confronti di Giulio Cesare o di personaggi minori della scena romana. Fu soprannominato da Cicerone “neóteros”, poeta nuovo, in modo del tutto dispregiativo; Catullo viene comunque ad oggi annoverato tra i poeti nuovi, che si distaccano dalla tradizione del poema epico e dal racconto delle gesta eroiche per dipingere in versi scene di vita quotidiana.
Gaio Valerio Catullo, le frasi più celebri
Di seguito una raccolta delle frasi e poesie più belle di Gaio Valerio Catullo.
- Amami quando meno lo merito, perché sarà quando più ne avrò bisogno.
- Nulla è più sciocco di un sorriso sciocco.
- Dammi mille baci, e dopo cento, poi altri mille, poi ancora cento, poi di fila altri mille, e dopo cento. Poi, giunti a farne le migliori migliaia, le confonderemo, per non saperle.
- Odio e amo. Tu forse me ne chiedi come io faccia. Non lo so. ma sento che ciò accade ed è la mia tortura.
- Non inseguire chi fugge, non vivere in pena, soffri con animo fermo, sopporta, resisti.
- Viviamo, mia Lesbia, ed amiamo.
- Le cose che si amano non si posseggono mai completamente. Semplicemente si custodiscono.
- Ciò che una donna dice all’amante pieno di desiderio bisognerebbe scriverlo nel vento e nell’acqua corrente.