Frasi Giordano Bruno

Frasi Giordano Bruno: gli aforismi più celebri

Giordano Bruno, nato a Nola nel 1548 e morto a Roma il 17 febbraio 1600, è stato un filosofo, scrittore e monaco cristiano italiano appartenente all’ordine domenicano. Fu condannato al rogo dall’Inquisizione della Chiesa cattolica perché “eretico, impenitente, pertinace” ed anche i suoi scritti, posti all’indice dei libri proibiti, vennero dati alle fiamme. Fu arso vivo a piazza Campo de’ Fiori il 17 febbraio 1600, durante il pontificato di Clemente VIII. Ma la sua filosofia sopravvisse alla sua morte, portò all’abbattimento delle barriere tolemaiche, rivelò un universo molteplice e non centralizzato e aprì la strada alla Rivoluzione scientifica: per il suo pensiero Bruno è quindi ritenuto un precursore di alcune idee della cosmologia moderna, come il multiverso; per la sua morte, è considerato un martire del libero pensiero.

Giordano Bruno, gli aforismi più celebri

Presento una raccolta delle frasi e citazioni più belle e famose di Giordano Bruno.

  • Da questo possiamo inferire una essere la omniforme sustanza, uno essere il vero ed ente, che secondo innumerabili circostanze e individui appare, mostrandosi in tanti e sí diversi suppositi.
  • Non è la materia che genera il pensiero, è il pensiero che genera la materia
  • Verrà il secolo in cui l’uomo scoprirà forze potenti nella Natura.
  • A la verità nulla cosa è piú prossima e cognata che la scienza.

  • Che ci piaccia o no, siamo noi la causa di noi stessi. Nascendo in questo mondo, cadiamo nell’illusione dei sensi; crediamo a ciò che appare. Ignoriamo che siamo ciechi e sordi. Allora ci assale la paura e dimentichiamo che siamo divini
  • Sebbene all’anima sia presente un’immagine non dobbiamo rivolgere la nostra attenzione a questa, ma dobbiamo rivolgerci a questa immagine come guardando attraverso di essa
  • Chi, consistendo nel luogo e nel tempo, libererà le ragioni delle idee dal luogo e dal tempo, si conformerà agli enti divini
  • Ho lottato, è già tanto, ho creduto nella mia vittoria. È già qualcosa essere arrivati fin qui: non aver temuto morire, l’aver preferito coraggiosa morte a vita da imbecille.
  • Gli sciocchi del mondo sono stati coloro che hanno stabilito religioni, cerimonie, leggi, fede, regole di vita.
  • Ogni produzione, di qualsivoglia sorte che la sia, è una alterazione, rimanendo la sustanza sempre medesima; perché non è che una, uno ente divino, immortale.
  • E’ per virtù dell’amore che tutto è prodotto, e l’amore è in tutto: si manifesta come forza e vita nelle cose viventi, e ciò da cui le cose viventi traggono forza e vita ed è il vigore stesso delle cose viventi.
  • Con grande efficacia operano i medici in cui moltissimi confidano; i malefici, che pure non toccano chi li disprezza, penetrano in chi li teme.
  • La offesa fu privata, la vendetta è publica.
  • Voglio che siano considerate due sorte di forme: l’una, la quale è causa, non già efficiente, ma per la quale l’efficiente effettua; l’altra è principio, la quale da l’efficiente è suscitata da la materia.
  • La materia della natura non ha forma alcuna assolutamente; ma la materia dell’arte è una cosa formata già della natura.

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