Giovanni Giolitti, nato nel 1842, è stato un politico italiano, nonché cinque volte presidente del Consiglio dei ministri, il secondo più longevo nella storia italiana dopo Benito Mussolini. Il periodo storico durante il quale esercitò la sua guida politica sull’Italia, viene definito “età giolittiana”. Giolitti fu uno dei politici liberali più efficacemente impegnati nell’estensione della base democratica del giovane Stato unitario: si impegnò, inoltre, nella modernizzazione economica, industriale e politico-culturale della società italiana tra Ottocento e Novecento.
Nonostante la crescita economica fosse generalizzata, il divario economico tra Nord e Sud si stava ampliando. Infatti, le regioni del nord già sviluppate, cominciavano a beneficiare del progresso economico; nel Meridione, invece, prevaleva una cultura del lavoro basata sullo sfruttamento. Tra le riforme più importanti di Giolitti ci furono, appunto, le leggi speciali per il Mezzogiorno: tramite queste leggi, lo stato agevolava modernizzazioni nell’agricoltura e nell’industria del Sud. Colpito da broncopolmonite, morì il 17 luglio 1928.
Giovanni Giolitti, le frasi più belle
Ecco alcune della frasi più celebri di Giovanni Giolitti.
- Il miglior sedativo per le smanie rivoluzionarie consiste in una poltrona ministeriale che trasforma un insorto in un burocrate.
- Il Governo ha due doveri, quello di mantenere l’ordine pubblico a qualunque costo ed in qualunque occasione, e quello di garantire nel modo più assoluto la libertà di lavoro.
- Nessuno si può illudere di potere impedire che le classi popolari conquistino la loro parte di influenza economica e di influenza politica. Gli amici delle istituzioni hanno un dovere soprattutto, quello di persuadere queste classi, e di persuaderle con i fatti, che dalle istituzioni attuali esse possono sperare assai più che dai sogni dell’avvenire.
- Allorché gli uomini di Stato più eminenti e gli operai sono concordi in un programma, si ha la certezza che questo risponde ai veri bisogni di un paese.