Giovanni Carmelo Verga di Fontanabianca è stato uno scrittore, drammaturgo e senatore italiano, considerato il maggior esponente della corrente letteraria del Verismo. Nato a Catania il 2 settembre 1840 i dedicò inizialmente alla scrittura di romanzi avventurosi su influsso delle opere di Dumas. Con la novella “Nedda” si attuò la sua conversione al Verismo che lo condusse a scrivere nel 1881 la sua opera più completa “I Malavoglia” che con “Mastro-don Gesualdo” del 1889 costituiscono due fra i più notevoli romanzi della letteratura italiana. Ecco le più belle frasi di Giovanni Verga da condividere.
Frasi di Giovanni Verga: ecco le più famose
- Bocca amara sputa fiele. – Giovanni Verga
- Ammazzami, ché non me ne importa; ma senza di te non voglio starci. – Giovanni Verga
- Notte e giorno c’è sempre gente che va attorno per il mondo. – Giovanni Verga
- L’asino va picchiato, perché non può picchiar lui; e s’ei potesse picchiare, ci pesterebbe sotto i piedi e ci strapperebbe la carne a morsi. – Giovanni Verga
- Il matrimonio è come una trappola per topi; quelli che son dentro vorrebbero uscirne, e gli altri ci girano intorno per entrarvi. – Giovanni Verga
- La ragazza com’è educata, e la stoppa com’è filata. – Giovanni Verga
- I giovani hanno la memoria corta, e hanno gli occhi per guardare soltanto a levante; e a ponente non ci guardano altro che i vecchi, quelli che hanno visto tramontare il sole tante volte. – Giovanni Verga
- Intorbidiamo la serenità della nostra vecchiaia coi fantasmi di un’altra vita che nessuno conosce. – Giovanni Verga
- Il matrimonio è come una trappola per topi; quelli che son dentro vorrebbero uscirne, e gli altri ci girano intorno per entrarvi. – Giovanni Verga
- Gli uomini son fatti come le dita della mano: il dito grosso deve far da dito grosso, e il dito piccolo deve far da dito piccolo. – Giovanni Verga
- Il mondo è tondo, chi nuota e chi va a fondo. – Giovanni Verga
- I guai li ha chi li cerca. – Giovanni Verga
- Per menare il remo bisogna che le cinque dita della mano si aiutino l’un l’altro. – Giovanni Verga
- Carne di porco ed uomini di guerra durano poco. – Giovanni Verga
- Scirocco chiaro e tramontana scura, mettiti in mare senza paura. – Giovanni Verga
- Certuni non sanno star soli neppure in paradiso. – Giovanni Verga
- Allorquando uno di quei piccoli, o più debole, o più incauto, o più egoista degli altri, volle staccarsi dal gruppo per vaghezza dell’ignoto, o per brama di meglio, o per curiosità di conoscere il mondo, il mondo da pesce vorace com’è, se lo ingoiò, e i suoi più prossimi con lui. – Giovanni Verga
- Amore di soldato poco dura, a tocco di tamburo addio signora. – Giovanni Verga
- Più ricco è in terra chi meno desidera. – Giovanni Verga
- Tra suocera e nuora ci si sta in malora. – Giovanni Verga
- Le donne bisogna lasciarle dire, e far le cose di nascosto. – Giovanni Verga
- Quando si cade bisogna almeno aver la forza di non dare del viso nel fango. – Giovanni Verga
- Ventre affamato non sente ragione. – Giovanni Verga
- Nei piccoli paesi c’è della gente che farebbe delle miglia per venire a portarvi la cattiva nuova. – Giovanni Verga
- Fa’ il mestiere che sai, che se non arricchisci camperai. – Giovanni Verga
- Amare la vicina è un gran vantaggio, si vede spesso e non si fa viaggio. – Giovanni Verga
- Ognuno tiene gli occhi addosso a quel che gli preme. – Giovanni Verga
- Nella testa di quella gente rozza restava qualche confusione fra il prete che alzava la mano a benedire in nome di Dio, e il padrone che arruffava i conti, e li mandava via dal podere col sacco vuoto e la falce sotto l’ascella. – Giovanni Verga
- Beato chi muore nel proprio letto. – Giovanni Verga
- Chi non sa l’arte chiuda bottega, e chi non sa nuotare che si anneghi. – Giovanni Verga