frasi James Joyce

Frasi James Joyce: le più celebri da condividere

James Joyce (Dublino, 2 febbraio 1882 – Zurigo, 13 gennaio 1941) è stato un narratore, poeta e drammaturgo irlandese, ritenuto uno dei più importanti scrittori del XX secolo e della letteratura di ogni tempo. James Joyce nacque il 2 febbraio 1882 a Dublino, in Irlanda. Fu romanziere e poeta, e viene tuttora considerato uno degli scrittori più influenti dell’avanguardia modernista dell’inizio del XX secolo. Pubblicò il romanzo “A Portrait of the Artist as a Young Man” (Ritratto dell’artista da giovane) nel 1916, catturando l’attenzione dello scrittore Ezra Pound. Con l’opera “Ulisse”, perfezionò il suo stile e divenne una celebrità letteraria – nonostante il contenuto esplicito di quest’opera causò, nel 1928, un’ingiunzione del tribunale che provocò la cessazione della pubblicazione del testo. Joyce dovette combattere contro una malattia agli occhi per gran parte della sua vita. Morì nel 1941.

James Joyce, le frasi più belle

Ecco alcune delle frasi più belle di James Joyce

  • Dio fece il cibo, ma certo il diavolo fece i cuochi.
  • Quando hai una cosa, questa può esserti tolta. Quando tu la dai, l’hai data. Nessun ladro te la può rubare. E allora è tua per sempre.
  • Ecco da cosa si vede il buon commerciante. Ti fa comprare quello che lui vuol vendere.
  • Un uomo di genio non commette sbagli. I suoi errori sono volontari e sono i portali della scoperta.
  • Cercare adagio, umilmente, costantemente di esprimere, di tornare a spremere dalla terra bruta o da ciò ch’essa genera, dai suoni, dalle forme e dai colori, che sono le porte della prigione della nostra anima, un’immagine di quella bellezza che siamo giunti a comprendere: questo è l’arte.

  • Quattrini e cretini non si fanno compagnia.
  • La verità e la bellezza sono affini.
  • Ma le avventure vere, pensavo fra me e me, non capitano mai a chi se ne sta tappato in casa; bisogna andare a cercarsele fuori.
  • Si può passar sopra a un morso di lupo, ma non a un morso di pecora.
  • Ma il mio corpo era come un’arpa e le parole e gesti di lei come dita sulle sue corde.
  • Qual’è l’età dell’anima umana? Come essa ha la virtù del camaleonte di mutar colore a ogni nuovo incontro, d’esser gaia con chi è allegro e triste con chi è depresso, così anche la sua età è mutevole come il suo umore.
  • Il mio corpo era come un’arpa e le parole e gesti di lei come dita sulle sue corde.

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