Jorge Luis Borges è stato un celebre scrittore, saggista, poeta e anche traduttore, filosofo e accademico di nazionalità argentina. Jorge Luis Borges è diventato famoso sia grazie ai suoi racconti fantastici sia per le sue poesie. I suoi racconti hanno saputo creare un nesso tra le idee filosofiche e metafisiche e i classici temi del fantastico come le realtà parallele, il doppio o gli slittamenti temporali.
Jorge Luis Borges, le frasi più celebri
Vediamo le più celebri frasi e gli aforismi di Jorge Luis Borges.
- Beati coloro che non hanno fame di giustizia, perché sanno che la nostra sorte, avversa o benigna, è opera del caso, che è inscrutabile.
- Il censurare e il lodare sono operazioni sentimentali che nulla hanno a che vedere con la critica.
- Il mondo è un labirinto dal quale è impossibile fuggire.
- Ho cercato, non so con quanto successo, di redigere racconti lineari. Non mi azzarderò a dire che sono semplici; sulla terra non c’è una sola pagina, una sola parola che lo sia, giacché tutte postulano l’universo, il cui attributo più noto è la complessità.
- Che altri si vantino delle pagine che hanno scritto; io sono orgoglioso di quelle che ho letto
- Chi sogna chi? Io so che ti sogno, ma non so se tu mi stai sognando.
- La gloria è una forma d’incomprensione, forse la peggiore.
- I tratti essenziali di ogni gioco: la simmetria, le leggi arbitrarie, il tedio.
- Dormire è distrarsi dal mondo.
- Io credo che sia meglio pensare che Dio non accetti tangenti.
- Scrivere non è niente più di un sogno che porta consiglio.
- Do per scontato che noi sentiamo la bellezza di una poesia prima ancora di pensare al suo significato.
- È un impero quella luce che muore o una lucciola?
- Credi che la divinità possa creare un luogo che non è il Paradiso? Credi che la Caduta sia qualcosa di diverso dal non sapere che siamo in Paradiso?
- Fin dall’infanzia, Robert Louis Stevenson è stato per me una delle forme della felicità.
- Kipling e Nietzsche, uomini sedentari, anelarono l’azione e i pericoli che il destino negò loro; London e Hemingway, uomini d’avventura, si affezionarono ad essa. Imperdonabilmente, giunsero al culto gratuito della violenza e persino della brutalità.