Leonardo Sciascia è stato uno scrittore, giornalista, saggista e critico d’arte italiano. Sciascia è considerato uno dei più influenti intellettuali italiani del Novecento. Con occhio critico ha saputo raccontare le contraddizioni della sua terra e dell’umanità stessa. Tra le sue opere ricordiamo capolavori come Il giorno della civetta, A ciascuno il suo e Una storia semplice. Lo scrittore è morto nel 1989 e le sue spoglie riposano nel cimitero del suo paese natale.
Leonardo Sciascia, le frasi più belle
Ecco alcune frasi e citazioni di Leonardo Sciascia
- Sai cos’è la nostra vita? La tua e la mia? Un sogno fatto in Sicilia. Forse stiamo ancora lì e stiamo sognando.
- Noi siamo quel che facciamo. Le intenzioni, specialmente se buone, e i rimorsi, specialmente se giusti, ognuno, dentro di sé, può giocarseli come vuole, fino alla disintegrazione, alla follia. Ma un fatto è un fatto: non ha contraddizioni, non ha ambiguità, non contiene il diverso e il contrario.
- Ho pensato, ecco: siamo a tavola a spezzare lo stesso pane e a bere lo stesso vino; ma lui non dimentica di essere inquisitore e giudice come io non dimentico di essere prete… Che terribili missioni, le nostre! Terribili e necessarie: e direi che sono terribili nella misura in cui sono necessarie, e necessarie nella misura in cui sono terribili… Siamo i morti che seppelliamo altri morti.
- Crediamo di vivere, di esser veri, e non siamo che la proiezione, l’ombra di cose già scritte.
- Ce ne ricorderemo, di questo pianeta.
- Voglio quel che non c’è mai stato e che evidentemente non c’è; e che continuando si fa meta sempre più lontana. Il che mi fa ancora e sempre apparire come un pessimista: e pare non sia permesso esserlo neppure di fronte al pessimo. Allegria, allegria.
- Soltanto i vivi intelligenti possono scomparire senza lasciar traccia.
- Ma come mi spaventa l’essere prete, di più mi spaventerebbe l’essere giudice… le parole di Cristo sono tremende: “Non giudicate, affinché non siate giudicati”. Non proibisce il giudicare, ma lo pone in diretto e inevitabile rapporto con l’essere giudicati