Luigi Cadorna nasce a Pallanza, in Piemonte, il 4 settembre del 1850. Egli è stato un generale e politico italiano. Rimane una figura discussa e controversa della Prima Guerra Mondiale e della storia d’Italia; indubbiamente le sue strategie eccessivamente rigide e la spietata disciplina imposta alle sue truppe causarono pesanti perdite e influirono sul drammatico crollo di Caporetto. Discendente di un’illustre famiglia di militari, divenne capo di Stato maggiore generale nel 1914 dopo l’improvvisa morte del generale Alberto Pollio e diresse con poteri quasi assoluti le operazioni del Regio Esercito nella prima guerra mondiale dall’entrata dell’Italia nel conflitto, maggio 1915, alla disfatta di Caporetto. Il 4 novembre del 1924 Benito Mussolini lo nomina maresciallo d’Italia, assieme a Diaz. Luigi Cadorna, inoltre, entra in Senato nel 1925. Muore all’età di 78 anni il 21 dicembre del 1928 in Liguria.
Luigi Cadorna, le frasi più belle
Ecco alcune frasi di Luigi Cadorna.
- Morire, non ripiegare.
- Siamo in un’ora decisiva. Ancora una volta ripeto: “Ogni viltà convien che qui sia morta”… Si fondano tutte le classi e tutti i partiti che sinceramente amano la Patria in un solo impeto di orgoglio e di fede, per ripetere come nelle giornate memorabili del maggio 1915 al nemico che ascolta in agguato: l’Italia non conosce che la via dell’onore!
- Signori, in caso di disgrazia, ci difenderemo qui.
- La mancata resistenza di reparti della 2ª armata, vilmente ritiratisi senza combattere e ignominiosamente arresisi al nemico, ha permesso alle forze austro-germaniche di rompere la nostra ala sinistra sulla fronte Giulia. Gli sforzi valorosi delle altre truppe non sono riusciti ad impedire all’avversario di penetrare nel sacro suolo della patria.