Nato il 16 maggio 1915 da una famiglia di origine mantovana, Mario Monicelli è cresciuto nella Viareggio degli anni Trenta. Egli è uno dei massimi esponenti della commedia all’italiana, che ha contribuito a rendere nota anche all’estero con film come “Guardie e ladri”, “I soliti ignoti“, “La grande guerra” e “L’armata Brancaleone”. L’esordio nella regia professionale avviene nel 1949, in coppia con Steno con il film “Totò cerca casa”. Muore suicida il 29 novembre 2010, gettandosi da una finestra dell’ospedale San Giovanni di Roma dove era ricoverato per un tumore alla prostata.
Mario Monicelli, le frasi più belle
Ecco alcune delle frasi più significative di Mario Monicelli.
- Chi ride, ruba alla morte.
- Gli italiani sono fatti così, vogliono che qualcuno pensi per loro. E poi se va bene va bene. Se va male, ecco che lo impiccano a testa sotto.
- Come finisce non lo so.
- La speranza è una trappola inventata dai padroni. Bisogna avere il coraggio di ribellarsi… e cercare il riscatto che in Italia non c’è mai stato.
- Dovremmo ricordarci che senza Stalin ora saremmo tutti nazisti.
- Il cinema non morirà mai, ormai è nato e non può morire: morirà la sala cinematografica, forse, ma di questo non mi frega niente.”
- È stato l’attore più grande ma è soprattutto stato uno straordinario autore, l’artefice del suo personaggio con cui ha attraversato più di 50 anni di storia italiana.