Quali sono le frasi e le immagini più belle per augurare un buon inizio di marzo 2024? Il mese di marzo è il terzo dell’anno secondo il calendario gregoriano e si colloca nella prima metà di un anno civile; conta 31 giorni. È anche il mese della primavera, del risveglio, di una transizione, quella che dall’inverno passa alla rinascita della natura.
Il nome deriva dal latino Martius, in riferimento al fatto che il mese fosse dedicato al dio romano Marte: alla divinità erano attribuiti il raccolto primaverile e la guerra. Prima della riforma giuliana, era il mese con cui l’anno aveva inizio.
Le frasi più belle per il mese di Marzo 2024
Ecco allora, per celebrare al meglio questo mese di marzo e attendere la primavera, le frasi, gli aforismi, i proverbi e le citazioni che hanno per tema proprio il mese di marzo:
- Nuda canta la notte/sopra i ponti di marzo. (Federico Garcia Lorca)
- Marzo è un maschiaccio con i capelli arruffati, un sorriso malizioso, il fango nelle scarpe e una risata nella sua voce. (Hal Borland)
- Pace tra suocera e nuora dura quanto la neve marzola.
- Una luce esiste in primavera/non presente in qualsiasi altro periodo/dell’anno/quando marzo è a malapena qui/un colore sta là fuori/su campi solitari/che la scienza non può cogliere/ma la natura umana avvertire. (Emily Dickinson)
- Marzo, la serpe esce dal balzo.
- La primavera è il risveglio della terra. I venti di marzo sono gli sbadigli di prima mattina. (Lewis Grizzard)
- Ciao marzo, con questi occhi che sanno di cielo e la primavera che sa sempre scegliersi il vestito più bello. (Fabrizio Caramagna)
- Era uno di quei giorni di marzo in cui il sole splende caldo ed il vento soffia freddo: quando è estate nella luce e inverno nell’ombra. (Charles Dickens)
- Marzo tinge, april dipinge, maggio fa le belle donne, e giugno fa le brutte carogne.
- Marzo: mese di attesa. /Le cose che ignoriamo /sono in cammino. (Emily Dickinson)
- Oggi così, un marzo da inseguire, la carezza di un vento distratto e una margherita che non ti aspetti. (Fabrizio Caramagna)
- Marzo è un fanciullo che ride da un occhio, dall’altro piange. (Diego Valeri)
- Marzo ventoso/mese adolescente/marzo luminoso/marzo impenitente. (Carlo Michelstaedter)
- Marzo è aggrappato a un cielo di vedrai. E le possibilità sono tanti fiori che aspettano di succedere. (Fabrizio Caramagna)
Frasi marzo 2024
- Era uno di quei giorni di marzo in cui il sole splende caldo e il vento soffia freddo: quando è estate nella luce e inverno nell’ombra. (Charles Dickens)
- I giardini di marzo si vestono di nuovi colori e le giovani donne in quei mesi vivono nuovi amori. (Lucio Battisti)
- La forza della paziente attesa, come il febbraio attende il marzo e si protende verso la primavera. Tutto pareva morto e tutto rivivrà. Sotto alle foglie secche crescerà l’erba verde, sui rami brulli gonfieranno le gemme e nasceranno foglie e fiori. Ma l’inverno fu pure necessario… (Adriana Zarri)
- La primavera è il risveglio della terra. I venti di marzo sono gli sbadigli di prima mattina. (Lewis Grizzard)
- Marzo è arrivato dentro l’inverno, come il più mansueto e mite degli agnelli, portando giorni che sono croccanti e dorati e formicolanti, ciascuno seguito da un gelido crepuscolo rosa che a poco a poco si perde in un fiabesco chiaro di luna. (LM Montgomery)
- Marzo è un fanciullo che ride da un occhio, dall’altro piange. (Diego Valeri)
- Marzo è un maschiaccio con i capelli arruffati, un sorriso malizioso, il fango nelle scarpe e una risata nella sua voce. (Hal Borland)
- Marzo, mese di attesa (Emily Dickinson)
- Nuda canta la notte sopra i ponti di marzo (Federico García Lorca)
Poesie per marzo
Ci addentriamo tra i sentieri della poesia per vedere come i poeti hanno visto questo mese. Spesso il mese è raccontato in ottica primaverile – del resto questa stagione inizia in questo mese – e c’è tutto il risveglio della natura a farla da padrone.
Aspettazione, di Diego Valeri
Scrive Diego Valeri (1887-1976) in Aspettazione:
L’albero nella bianca aria di marzo
è un nero segno di volontà chiusa
spia le nuvole ferme in mezzo al cielo
alto. Respira fondo, senza moto.
Dentro si ascolta: aspetta.
Una sera di marzo, di Alfonso Gatto
Alfonso Gatto (1909-1976), dal canto suo, si sofferma sulla sera:
Fu in quel tempo di marzo che nel cielo
guardando alla città di sera, al volo
delle sue prime rondini, più solo
mi vidi, ma con tutti. Come a un gelodischiuso dal tepore, gli occhi fissi
all’accadere di quel mutamento,
ricordavo nel vivere che vissi.
E distratto così nel farmi intentoal mio segreto sorgere dal nulla,
trovavo nella voce le parole
da raggiungere, padre, madre, culla,
la terra che s’illumina nel sole.Nel cielo di Milano d’agro e d’oro
nella sera di marzo, per l’oriente
affacciata a guardare era la gente
della mia voce e del mio volto, corodi povertà che invoca dalle cose
il suo nome perpetuo. Non rispose
l’azzurro che vedevo farsi oscuro
presentimento, non rispose il muro.