Palmiro Togliatti nasce a Genova il giorno 26 marzo 1893, ed è stato il leader del Partito comunista d’Italia a partire dal 1927, oltre che uno dei massimi dirigenti dell’Internazionale comunista – in particolare nel 1934-37 – allorché fu tra i protagonisti della svolta dei Fronti popolari. Togliatti si trasferisce in Unione Sovietica nel febbraio del 1926.
Dopo l’arresto di Antonio Gramsci, il giorno 8 novembre 1926, Togliatti diventa segretario del partito; ricopre la carica fino alla morte. Nel 1937 è segretario della III Internazionale. A Mosca assiste e collabora alle purghe staliniane. Togliatti muore a Jalta (Ucraina), sul Mar Nero, il 21 agosto 1964. Al suo funerale, a Roma, partecipa una folla composta da un milione di persone.
Palmiro Togliatti, le frasi più belle
Di seguito le frasi più belle di Palmiro Togliatti.
- Veniamo da molto lontano e andiamo molto lontano! Senza dubbio! Il nostro obiettivo è la creazione nel nostro Paese di una società di liberi e di eguali, nella quale non ci sia sfruttamento da parte di uomini su altri uomini.
- Non c’è dubbio che il popolo italiano è stato avvelenato dall’ideologia imperialista e brigantesca del fascismo. Non nella stessa misura che il popolo tedesco, ma in misura considerevole. Il veleno è penetrato tra i contadini, gli operai, non parliamo della piccola borghesia e degli intellettuali, è penetrato nel popolo insomma. Il fatto che per migliaia e migliaia di famiglie la guerra di Mussolini, e soprattutto la spedizione contro la Russia, si concludano con una tragedia, con un lutto personale, è il migliore, è il più efficace degli antidoti.
- Le cose davvero serie e gravi i compagni sovietici non le mettono mai per iscritto.
- Nelle file del partito democratico cristiano si raccolgono masse, ali di operai, di contadini, di intellettuali, di giovani, i quali hanno in fondo le stesse aspirazioni nostre perché al pari di noi vogliono un’Italia democratica e progressiva, nella quale sia fatto largo alle rivendicazioni delle classi lavoratrici.