frasi Peppino Impastato

Frasi Peppino Impastato: le più celebri da condividere

Peppino Impastato nacque a Cinisi, nella provincia di Palermo, 5 gennaio 1948, da una famiglia mafiosa. Egli è stato un giornalista e attivista italiano, membro di Democrazia Proletaria e noto per le sue denunce contro le attività di Cosa Nostra, a seguito delle quali fu assassinato. Nel 1978, infatti,  si candida nella lista di Democrazia Proletaria alle elezioni comunali. Viene assassinato nella notte tra l’8 e il 9 maggio del 1978, nel corso della campagna elettorale, con una carica di tritolo posta sotto il corpo adagiato sui binari della ferrovia.

Peppino Impastato, le frasi più belle

Ecco alcune delle frasi più belle e celebri di Peppino Impastato.

  • Io voglio scrivere che la mafia è una montagna di merda! …
  • La mafia uccide, il silenzio pure.
  • Il grande capo, Tano seduto, si aggira come uno sparviero nella piazza, mentre la commissione edilizia è riunita. Si aspetta il grande verdetto.

Peppino Impastato
  • Siamo nei paraggi del maficidio di mafiopoli.
  • Tra le due liste, tra la lista degli ucccellacci e dell’ospedale da campo, ci sarà un intesa sotterranea, gli inglesi dicono un’intesa underground.
  • A mafiopoli ci saranno due liste elettorali: una dei degenti cronici dei dc composti da dottori, medici, infermieri, ospedalieri in genere, e una di uccellacci e volanti, svolazzatori… La prima lista dei degenti-degenerati porterà come simbolo una croce rossa su una lupara. La lupara colpisce e ferisce, la croce rossa cura.
  • Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà.

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