Saffo è stata una poetessa greca antica nata intorno al 630 a.C. circa a Eresos, città dell’isola di Lesbo. Ciò che sappiamo su di lei ci è stato tramandato da liriche e frammenti a lei attribuiti, oppure riportato da storici dell’antichità le cui fonti erano di dubbia attendibilità. Già nell’antichità Saffo raggiunse una notevole notorietà grazie alla bellezza delle sue opere. La sua poetica, infatti, s’incentra sulla passione e sull’amore per vari personaggi e per tutti i generi. Ecco quindi una raccolta di frasi, versi e poesie di Saffo pronte da condividere.
Saffo: ecco le frasi più belle
- Ermes, io lungamente ti ho invocato.
In me è solitudine: tu aiutami,
despota, ché morte da sé non viene;
nulla m’alletta tanto che consoli.
Io voglio morire:
voglio vedere la riva d’Acheronte
fiorita di loto fresca di rugiada. – Saffo - Io desidero e bramo. – Saffo
- C’è chi dice sia un esercito di cavalieri, c’è chi dice sia un esercito di fanti, c’è chi dice sia una flotta di navi, la cosa più bella sulla nera terra, io invece dico che è ciò che si ama. – Saffo
- Sposo beato,
le nozze dei tuoi sogni sono compiute.
È tua la fanciulla che ami.
O sposa,
tu sei tutta grazia:
i tuoi occhi son dolci,
il bel viso è tutto amore…
O sposo,
felice sposo,
noi fanciulle canteremo
questa notte,
il tuo amore e la tua sposa
profumata di viola,
canteremo questa notte… – Saffo - Verginità, verginità, quando mi lasci, dove vai? Sono andata e non torno mai più da te. Non torno mai più. – Saffo
- Donna, beato, uguale,
Parmi a un Dio quel mortale
Che ti siede di fronte, e, a te ristretto,
Soavemente favellar ti sente,
Sorridere ti mira amabilmente. – Saffo - Penso che nessuna fanciulla che ha mai visto la luce del sole,
avrà la tua saggezza. – Saffo - Sinceramente vorrei esser morta;
lei mi lasciò, tra le lacrime
e mi disse: come è terribile,
Saffo, questa nostra sorte,
perché è contro il mio volere che ti abbandono. – Saffo - Costei, sciatta e di rozzi abiti cinta,
Costei t’entra nel core; ella che ignora
Come insino ai calcagni imi dispieghe
La gonnella ondeggiante a larghe pieghe? – Contro Andromeda, Saffo - Perché chi è bello, non è bello che il tempo di guardarlo,
chi è nobile sarà subito anche bello. – Saffo
I versi più belli
- Donna, beato, uguale,
Parmi a un Dio quel mortale
Che ti siede di fronte, e, a te ristretto,
Soavemente favellar ti sente,
Sorridere ti mira amabilmente. – All’amata, Saffo - Tramontata è la luna,
tramontate le Pleiadi.
È a mezzo la notte;
trascorre il tempo;
io dormo sola. – Saffo - Le stelle intorno alla bella luna
celano il volto luminoso
quando, al suo colmo, più risplende sopra la terra. – Saffo - Ma il corpo giovane, una volta vecchio, ormai ha preso i capelli bianchi invece di scuri. […] Di questo io mi lamento, ma cosa fare? – Saffo
- Quando guardo te un momento, non ho più modo di parlare, ma la mia lingua resta muta, e di colpo una fiamma delicata scorre sotto la mia pelle, e con i miei occhi non vedo nulla, e le mie orecchie ronzano, e un sudore umido mi bagna, e un tremore mi prende dappertutto… – Saffo
- A me pare uguale agli dèi
chi a te vicino così dolce
suono ascolta mentre tu parli
e ridi amorosamente. Subito a me
il cuore si agita nel petto
solo che appena ti veda, e la voce
si perde nella lingua inerte.
Un fuoco sottile affiora rapido alla pelle,
e ho buio negli occhi e il rombo
del sangue nelle orecchie.
E tutta in sudore e tremante
come erba patita scoloro:
e morte non pare lontana
a me rapita di mente. – Ode alla gelosia, Saffo - Ho una bella bambina, che assomiglia a fiori d’oro,
Cleis amatissima,
non la cambierei con la Lidia intera, né con l’amata. – Saffo - Eros ha sconvolto il mio cuore,
come un vento che si abbatte sulle querce sulla montagna. – Saffo - O Venere dal soglio
Variopinto, o germoglio
Di Giove, eterno; o d’amorosi furti
Artefice: a te supplico: di rea
Cura e d’angoscia non gravarmi, o Dea. – Saffo - Ascoltami: se proprio mi vuoi bene portati a letto una donna più giovane di me. Ti giuro, non ce la farei a vivere con te. Sono troppo vecchia. – Saffo