Frasi Samuel Beckett: le più belle e significative

Samuel Beckett è stato scrittore, drammaturgo, poeta, traduttore e sceneggiatore irlandese. Una delle sue sue opere più famose (acclamata da molti come il suo capolavoro) è Aspettando Godot, che lo rende anche uno dei maggiori esponenti del Teatro dell’assurdo. Nel 1969 Samuel Beckett è insignito del Premio Nobel per la Letteratura “per la sua scrittura, che − nelle nuove forme per il romanzo e il dramma − nell’abbandono dell’uomo moderno acquista la sua altezza”.

Samuel Beckett, le frasi più belle

Ecco una raccolta delle frasi più belle di Samuel Beckett.

Si lamenta della scarpa, quando dovrebbe lamentarsi del piede.
Le idee si assomigliano in modo incredibile, quando si conoscono.
Non c’è niente di più comico dell’infelicità.
Prima balla, poi pensa. È l’ordine naturale.

Ho provato, ho fallito. Non importa, riproverò. Fallirò meglio
Pozzo: Ci danno la vita a cavallo di una tomba. Il giorno splende in un istante; ed è subito notte.
Tutte le arti si assomigliano: un tentativo per riempire gli spazi vuoti.
La donna fiuta un fallo eretto quando dista ancora dieci chilometri e si domanda: Come avrà fatto a vedermi?

Il più grande dei peccati è di essere nato.
La sola maniera di parlare del nulla è di parlare come se ci fosse qualcosa, come la sola maniera di parlare di Dio è di parlarne come se fosse un uomo.
Dico io sapendo che non è mio.
Quando mi viene chiesto da quanto sono io qui, io rispondo “Un secondo…” o “Un giorno…” o “Un secolo”. Tutto dipende da che cosa io intendo per “qui…” e “io…” e “sono”

Si nasce tutti pazzi. Alcuni lo restano
L’arte è pura interrogazione.
Il tacere non è silenzio.
Le idee si assomigliano in modo incredibile, quando si conoscono.“
Quanto ai particolari, se ci si interessa ai particolari, non c’è da disperare, si può finire per bussare alla porta giusta, nel modo giusto. È per l’insieme che non sembra esistere una formula magica. Forse non c’è insieme, se non postumo.