Il 12 marzo si ricorda san Massimiliano di Tebessa. Vissuto nel III secolo, è stato giustiziato nella cittadina vicino a Cartagine proprio nel giorno in cui lo si ricorda, nel 295. Egli è stato un martire cristiano, venerato come patrono degli obiettori di coscienza: infatti, si rifiutò di entrare a far parte dell’esercito e perciò venne decapitato. Massimiliano venne sepolto a Cartagine dalla nobile matrona Pompejana, molto vicino alla tomba di san Cipriano, vescovo della città africana durante la vita di san Massimiliano. Resta impressa la frase che lo rese martire: “Non mi è lecito fare il soldato, giacché sono cristiano”. Preferì, quindi, votarsi al martirio piuttosto che andare contro un principio della sua Fede.
San Massimiliano di Tebessa, le frasi più belle
Di seguito alcune delle frasi più belle di San Massimiliano di Tebessa.
- A me non è lecito prestare il servizio militare, dato che sono Cristiano
- Non faccio il soldato. Tagliami pure la testa, io non faccio il soldato per questo mondo, ma servo il mio Dio.
- Non accetto la piastrina. Ho già il segno del Cristo mio Dio
- Non accetto il segno di riconoscimento del mondo; se me lo apporrai, lo spezzerò, poiché non ha nessun valore. Io sono Cristiano, non mi è lecito tenere al collo una piastrina di piombo, dopo il segno di salvezza del mio Signore Gesù Cristo Figlio del Dio vivente, che tu non conosci, che ha sofferto per la nostra salvezza, che Dio consegnò come prezzo per i nostri peccati. Tutti noi Cristiani serviamo lui, seguiamo lui, principe della vita, garante della salvezza