Torquato Tasso è nato a Sorrento l’11 marzo del 1544 in una famiglia principesca ed è stato un poeta, scrittore, drammaturgo e filosofo. La sua opera più importante, conosciuta e tradotta in molte lingue, è la Gerusalemme liberata (1581), in cui vengono cantati gli scontri tra cristiani e musulmani durante la prima crociata, culminanti nella presa cristiana di Gerusalemme. Nella seconda metà del 1574 è colpito da una violenta febbre e dal 1575 comincia ad avere l’ossessione di essere perseguitato; questo stato d’animo lo getterà nella solitudine più estrema e vicino allo squilibrio mentale totale. Morirà il 25 aprile 1595 alla vigilia dell’incoronazione che avverrà postuma.
Torquato Tasso, le frasi più belle
Alcune delle frasi più celebri di Torquato Tasso.
- Nulla fa chi troppe cose pensa.
- Dolce è l’ira in aspettar vendetta
- Difesa migliore che usbergo o scudo, è la santa innocenza al petto ignudo.
- Nel mondo mutabile e leggero costanza è spesso il variar pensiero.
- Hor non sai tu com’è fatta la donna? Fugge, e fuggendo vuol ch’altri la giunga; nega, e negando vuol ch’altri si toglia; pugna, e pugnando vuol ch’altri la vinca.
- Quella della musica è una delle tre vie per le quali l’anima ritorna al Cielo.
- E avendo la natura prodotto l’uomo e la donna di molto differente temperatura e complessione, si può credere che non siano atti ne’ medesimi uffici: ma l’uomo, come più robusto, ad alcuni è disposto, e la donna, come più delicata, ad alcuni altri, onde nel principio della Politica, contra Platone conchiude Aristotele che la virtù dell’uomo e della femina non siano la medesima; perciò che la virtù dell’uomo sarà la fortezza e la liberalità, e la virtù della donna la pudicizia. E come piacque a Gorgia, così il silenzio è virtù della donna, come l’eloquenza dell’uomo.