Ugo Foscolo, nato Niccolò Foscolo, è stato un poeta, scrittore e traduttore italiano. Egli è uno dei principali letterati del neoclassicismo e del preromanticismo. Fu uno dei più notevoli esponenti letterari italiani del periodo a cavallo fra Settecento e Ottocento, nel quale cominciano ad apparire in Italia le correnti neoclassiche e romantiche. Costretto fin da giovane ad allontanarsi dalla sua patria, si sentì esule per tutta la vita, strappato da un mondo di ideali classici in cui era nato e cresciuto, tramite la sua formazione letteraria e il legame con la terra dei suoi antenati . La sua vita fu caratterizzata da viaggi e fughe, a causa di motivi politici: privo di fede religiosa ed incapace di trovare felicità nell’amore di una donna, avvertì sempre dentro di sé un infuriare di passioni.
Come molti intellettuali della sua epoca, si sentì però attratto dalle splendide immagini dell’Ellade, simbolo di armonia e di virtù. Qui il suo razionalismo e il suo titanismo di stampo romantico si stemperano in immagini serene di compostezza neoclassica. Tornato per breve tempo a vivere stabilmente in Italia e nel Lombardo-Veneto nel 1813, partì presto in un nuovo volontario esilio. Morì povero qualche anno dopo a Londra, nel sobborgo di Turnham Green. Dopo l’Unità, nel 1871, le sue ceneri furono riportate per decreto del governo italiano in patria e inumate nella Basilica di Santa Croce a Firenze, il Tempio dell’Itale Glorie da lui cantato nei Sepolcri.
Ugo Foscolo, le frasi più belle
Ecco le citazioni più belle e le frasi di Ugo Foscolo
- Gli uomini non hanno che due freni, il pudore e la forca.
- Si può bensì anche in mezzo alle ingiustizie sentirsi giusto, forte e libero; e la dignità dell’uomo si vendica più nel sopportare nobilmente, che nel lamentarsi e gridare invano.
- Che Dante non amasse l’Italia, chi vorrà dirlo? Anch’ei fu costretto, come qualunque altro l’ha mai veracemente amata, o mai l’amerà, a flagellarla a sangue, e mostrarle tutta la sua nudità, sì che ne senta vergogna.
- La quiete si ha da sacrificare alla coscienza e all’onore.
- Coloro che non furono mai sventurati, non sono degni della loro felicità.
- Io non odio persona alcuna, ma vi son uomini ch’io ho bisogno di vedere soltanto da lontano.
- Una parte degli uomini opera senza pensare, l’altra pensa senza operare.
- Quaggiù la povertà è vergogna che nessun merito lava; è delitto non punito dalle leggi, ma perseguitato più crudelmente dal mondo
- Per questo l’uomo dabbene in mezzo a’ malvagi rovina sempre; e noi siam soliti ad associarci al più forte, a calpestare chi giace, e a giudicar dall’evento.
- Il dolore in chi manca di pane è più rassegnato.
- L’odio è la catena più grave insieme e più abbietta, con la quale l’uomo possa legarsi all’uomo.
- O amico mio! ciascun individuo è nemico nato della Società, perché la Società è necessaria nemica degli individui.