Umberto Eco è stato un personaggio di grandissimo spessore nel mondo accademico, autorevole studioso di semiotica ed eccellenza italiana. Brillante pubblicista e scrittore, è stato autore di numerosi saggi e di alcuni romanzi di grande successo, fra i quali spicca il nome della rosa (1980), giallo filosofico di ambientazione medievale. Umberto Eco è uno scrittore che non ha bisogno di grandi presentazioni, dal momento che le sue opere e la sua poetica sono ben conosciute e soprattutto apprezzate, non solo in Italia. Per ricordarlo vi proponiamo di seguito alcune delle frasi più belle e famose, che mostrano il suo amore per la letteratura, la filosofia e la scrittura in generale, ma che commentano anche i grandi avvenimenti storici e i mutamenti sociali.
Umberto Eco, le frasi più belle
Ecco alcune delle frasi più belle di Umberto Eco
- La saggezza non sta nel distruggere gli idoli, sta nel non crearne mai.
- Nulla infonde più coraggio al pauroso della paura altrui.
- Se Dio esistesse, sarebbe una biblioteca.
- Sì, c’è una lussuria del dolore, come c’è una lussuria dell’adorazione e persino una lussuria dell’umiltà. Se bastò così poco agli angeli ribelli per mutare il loro ardore d’adorazione e umiltà in ardore di superbia e di rivolta, cosa dire di un essere umano?
- Ci vuole sempre qualcuno da odiare per sentirsi giustificati nella propria miseria.
- La cultura libera il corpo dalla schiavitù del lavoro e lo dispone alla contemplazione.
- Il comico e l’umorismo sono il modo in cui l’uomo cerca di rendere accettabile l’idea insopportabile della propria morte o di architettare l’unica vendetta che gli è possibile contro il destino o gli dei che lo vogliono mortale.
- I libri si rispettano usandoli, non lasciandoli stare.
- Per me l’uomo colto è colui che sa dove andare a cercare l’informazione nell’unico momento della sua vita in cui gli serve.
- Io ho il diritto di scegliere la mia morte per il bene degli altri.
- Anche una guerra santa è una guerra. Per questo forse non dovrebbero esserci guerre sante.
- La superstizione porta sfortuna.
- Se un pastore falla deve essere isolato dagli altri pastori, ma guai se le pecore cominciassero a diffidare dei pastori.