Vittorino Andreoli è uno psichiatra, scrittore e poeta italiano. Ecco le frasi migliori ed aforismi di Vittorino Andreoli (Verona 1940). Le citazioni di Vittorino Andreoli sono tratte da alcuni dei suoi libri più noti: Tra un’ora, la follia (1999), Lettera a un adolescente (2004), L’uomo di vetro (2008), Le nostre paure (2010), Il denaro in testa (2011), L’uomo di superficie (2012) e I segreti della mente (2013).
- Sono noti gli avvocati della lacrima: possono piangere durante l’arringa, se adeguatamente pagati. Arrivano a stracciarsi le vesti in aula e subito fuori raccontano una storiella alla parte avversa. Teatro miserissimo.
- Io non so se il tempo presente ci ha donato grandi benefici, di sicuro ha inventato un sacco di paure.
- Il matto era un non-essere di cui si poteva solo calibrare l’intensità. E, privo di queste qualità umane, veniva assimilato alla bestia, la sua violenza era l’espressione del non-capire, dell’incapacità di controllare, attraverso l’intelligenza, gli istinti.
- L’intelligenza non serve a vivere, anzi è una «dote» che complica tremendamente l’esistenza perché pone fuori dal coro e appare tremendamente stonata.
- Non so se mettevamo in manicomio la vita o la morte; forse è la morte che ho curato, era la morte che in manicomio sopravviveva.
- C’erano persone che vivevano in manicomio da quindici, da vent’anni, e la loro esistenza stava tutta in mezza pagina con parole adatte a una merceologia da mercato.
- La cartella clinica sembrava l’epitaffio del matto, ma anche di una umanità capace di ridurre una vita a quattro parole senza comprenderne i nodi essenziali.
- L’intelligenza non serve a vivere, anzi è una «dote» che complica tremendamente l’esistenza perché pone fuori dal coro e appare tremendamente stonata.
- Siamo in una cornice di civiltà disastrosa. La superficialità porta l’identità a fondarsi sul nemico. Se uno non ha un nemico non riesce a caratterizzare se stesso.
- Molte persone non sanno amare, non si innamorano mai, e talvolta pongono difficoltà anche inconsapevoli ad accettare di essere una metà adatta solo a un’altra metà. Non c’è dubbio che di questo atteggiamento fa parte il narcisismo.
- È bellissimo educare, significa tirare fuori e non imporre, come spesso si crede.
- È con la percezione del bello che la dimensione esistenziale diventa veramente individuale
- L’Italia è un Paese malato di mente. Esibizionisti, individualisti, masochisti, fatalisti.