Vittorio De Sica è stato un attore, regista e sceneggiatore italiano, nato il 7 luglio 1901. Tra i cineasti più influenti della storia del cinema, è stato inoltre attore di teatro e documentarista. È considerato uno dei padri del neorealismo e uno dei maggiori registi e interpreti della commedia all’italiana. Nel 1930 giunse al livello di primo attore, accanto a Guido Salvini, e lì viene notato da Mario Mattoli. Egli comprese le qualità brillanti di De Sica, lo scrittura immediatamente e lo mette al fianco di Umberto Melnati, con il quale formò una coppia comica di assoluto rilievo per l’epoca, con gag e tormentoni che li rendono celebri a livello nazionale.
I suoi film Sciuscià, Ladri di biciclette, Ieri, oggi, domani e Il giardino dei Finzi Contini hanno vinto l’Oscar al miglior film in lingua straniera, premio al quale fu anche candidato Matrimonio all’italiana. A Napoli gli è stata dedicata una strada nel quartiere Stella, alle spalle di piazza Cavour. Vittorio De Sica morì a 73 anni in seguito a un intervento chirurgico per curare un tumore ai polmoni di cui soffriva, all’ospedale di Neuilly-sur-Seine, a Parigi.
Vittorio De Sica, le frasi più belle
Ecco alcune delle citazioni e frasi di Vittorio De Sica.
- Meglio rompere una promessa di matrimonio che un servizio di piatti dopo sposati.
- L’indignazione morale è in molti casi al 2 per cento morale, al 48 per cento indignazione, e al 50 per cento invidia.
- La Bibbia insegna ad amare i nemici come gli amici, probabilmente perché sono gli stessi.
- Il matrimonio è la resa incondizionata del conquistatore.
- Ho fatto La compagnia dei matti e mi rovinai la reputazione di attore bello, diciamo così. Il truccatore mi truccò talmente male, mi mise i baffi alla cinese e io, con quel nasone e molto magro, ero talmente brutto come amante di quella povera Elena Lunda, protagonista del film, che Pittalunga, l’allora padrone assoluto del cinema italiano, decretò che io non sarei mai più entrato in uno studio cinematografico.
- Rintracciare il drammatico nelle situazioni quotidiane, il meraviglioso nella piccola cronaca.