Vladimir Vladimirovič Nabokov nasce a San Pietroburgo il 22 aprile 1899 e muore a Montreux il 2 luglio 1977. È stato uno scrittore, saggista, critico letterario, entomologo, drammaturgo e poeta russo naturalizzato statunitense. La sua narrativa spazia su varie tematiche: la frammentazione sociale, l’ossessione del sesso, la distopia, mentre in ambito saggistico scrisse di entomologia e di scacchi, dei quali era teorico prima ancora che giocatore. Il romanzo più famoso dello scrittore è Lolita, narrato in prima persona. Il tema centrale è la passione malsana e maniacale di un uomo maturo, il professore trentasettenne Humbert, per Dolores (da lui chiamata Lolita) che è la figlia dodicenne della moglie. All’epoca della sua stesura ebbe non pochi problemi di pubblicazione a causa del tema di cui trattava, la pedofilia. Moltissime case editrici quindi si rifiutarono di pubblicare il romanzo.
Vladimir Nabokov, le frasi più belle
Ecco di seguito le frasi più belle tratte dalle opere di Vladimir Nabokov
- Lolita è famosa, non io. Io sono un romanziere oscuro, doppiamente oscuro, con un nome impronunciabile.
- Il senso morale è nei mortali il prezzo da pagare al mortal senso di bellezza
- Sapere che si ha qualcosa di bello da leggere prima di coricarsi è una delle sensazioni più belle della vita.
- Il genio è un africano che vede in sogno la neve.
- Penso come un genio, scrivo come uno scrittore brillante, e parlo come un bambino.
- La vita è una grande sorpresa. Non vedo perché la morte non potrebbe esserne una anche più grande.
- Lo stile e la struttura sono l’essenza di un libro; le grandi idee sono inutili.
- La solitudine è il campo da gioco di satana.
- Un sillogismo: gli altri muoiono; ma io non sono un altro; dunque non morirò.
- Un buon lettore, un grande lettore, un lettore attivo è un “rilettore”.
- Lo stile e la struttura sono l’essenza di un libro; le grandi idee sono inutili.
- C’è solo una scuola: quella del talento.
